Il Tirreno

Pistoia

Il caso

Violenza nel basket: tre daspo per i tifosi di Pistoia. Autista ucciso: s'indaga su un quarto ultras

di Luigi Spinosi

	Il pullman dei tifosi del Pistoia basket
Il pullman dei tifosi del Pistoia basket

I tifosi biancorossi respingono ogni accusa: «I ricorsi stabiliranno la verità». Gli investigatori della Digos di Rieti stanno vagliando la posizione di un 51enne

3 MINUTI DI LETTURA





PISTOIA. Si torna in campo, ma non sulle tribune. Domani pomeriggio (domenica 26 ottobre), in un’atmosfera che si annuncia surreale, e non potrebbe essere altrimenti, si giocherà la partita che non si sarebbe dovuta giocare. Lo aveva anche chiesto, ma inutilmente, il Pistoia Basket dopo la tragedia di Rieti, dopo quell’assalto di un gruppo di criminali sedicenti tifosi al pullman dei supporter pistoiesi, dopo quel sasso costato la vita al secondo autista Raffaele Marianella. Si giocherà, ma sena tifo, con i sostenitori pistoiesi che entreranno solo per rendere omaggio a Marianella durante il minuto di silenzio, per poi abbandonare le tribune e uscire, con un gesto che testimonia una sensibilità assente negli organi che governano questo sport.

A scuotere l’ambiente poi la notizia che il questore di Rieti, Pasquale Fiocco, ha emesso tre daspo nei confronti di altrettanti tifosi ultras del Pistoia Basket 2000 per disordini avvenuti nel corso della partita con la Real Sebastiani Rieti: cinque anni sono stati comminati a un tifoso di Pistoia di 28 anni (che è stato anche denunciato) che avrebbe colpito con un calcio al ginocchio un agente della polizia intervenuto dopo lo scoppio dei disordini tra le due tifoserie durante l'intervallo tra il secondo e terzo quarto. Inoltre un daspo di 3 anni è stato emesso verso due tifosi pistoiesi accusati di aver cercato di impedire, con il volto coperto, l’identificazione dell’altro tifoso.

Secondo la ricostruzione che ha portato ai provvedimenti le violenze sarebbero scoppiate nell’area bar, all’esterno della curva ospiti, quando alcuni tifosi del Pistoia Basket, reagendo ai cori offensivi lanciati dalla tifoseria locale, scesi all’esterno delle tribune, avrebbero forzato le barriere mobili per gettarsi contro i tifosi avversari provocando l’intervento delle forze dell’ordine e degli steward addetti alla sicurezza dell’impianto. Una ricostruzione contestata dalla tifoseria organizzata pistoiese Baraonda Biancorossa, che per prima, sui social, ha dato la notizia dei provvedimenti: «Ci teniamo a comunicare per primi, non avendo niente da nascondere, che stasera (venerdì ndr) tre ragazzi del gruppo hanno ricevuto altrettanti provvedimenti di daspo per i momenti di tensione che sono avvenuti alla fine del primo tempo con gli steward del palazzetto, che hanno avuto atteggiamenti ben al di sopra delle righe. I fatti non si sono verificati come le ricostruzioni di questi giorni hanno cercato di descrivere e siamo sicuri che i ragazzi con i loro ricorsi riusciranno a ristabilire la verità dei fatti. Aggiungiamo che non accetteremo in nessun modo qualsiasi illazione che voglia creare una correlazione tra questi fatti e quelli che hanno portato alla morte di Raffaele».

Intanto, sul fronte della cronaca, le indagini sulla morte di Raffaele Marianella si concentrano ora su un quarto ultras della “Curva Terminillo”. Gli investigatori della Digos di Rieti stanno vagliando la posizione di un 51enne che avrebbe avuto un ruolo di supporto nell’assalto allo svincolo della superstrada Rieti-Terni. Il 51enne sarebbe legato a un gruppo di estrema destra del reatino. Tra le persone attenzionate anche un ex appartenente agli “Irriducibili della Lazio” della curva nord. Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe accompagnato in auto alcuni tifosi reatini che hanno poi preso parte all’assalto. Il veicolo, ritrovato in un campo poco distante dal luogo dell’agguato, è stato posto sotto sequestro. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Sul palco

Marco Masini, malore per il batterista Agati durante il concerto a Firenze: la paura e poi la sorpresa tra gli applausi

di Redazione web