Il Tirreno

Pontedera

La fine di una lunga storia

Ponsacco, sgomberato il palazzo Rosa con le forze dell’ordine: ecco dove verranno sistemate le famiglie

di Redazione Pontedera

	Il Palazzo Rosa di Ponsacco
Il Palazzo Rosa di Ponsacco

Le operazioni si sono svolte con la collaborazione degli abitanti dello stabile, tranne una famiglia che ha opposto resistenza

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Venerdì 17 ottobre 2025 si è conclusa definitivamente l’occupazione abusiva del Palazzo Rosa di via Rospicciano a Ponsacco, grazie all’intervento coordinato delle forze dell’ordine.

Tempistiche operative

Le operazioni di sgombero sono iniziate nelle prime ore della mattina e si sono protratte fino a pranzo. Le difficoltà maggiori si sono registrate con una famiglia che ha opposto resistenza, non volendo lasciare la propria abitazione.

Famiglie coinvolte

In totale, sono stati evacuati cinque o sei nuclei familiari, per circa trenta persone, tra cui numerosi minori e anziani.

Forze intervenute

Sul posto erano presenti polizia, digos, un reparto della celere, carabinieri – coordinati dal nuovo comandante della stazione di Ponsacco, Massimo Romano, polizia municipale, diversi mezzi dei vigili del fuoco di Pisa e la Pubblica Assistenza di Ponsacco.

Assistenza garantita

La Pubblica Assistenza si è occupata della raccolta dei beni delle famiglie e del loro trasferimento presso la sistemazione temporanea decisa per l’alloggio degli sgomberati.

Allocazione temporanea

Le operazioni si sono svolte con la collaborazione degli abitanti dello stabile, che ora saranno ospitati per un periodo di tre mesi in un hotel a Massa, in attesa di soluzioni più stabili.

La storia

La vicenda dell’occupazione abusivo del Palazzo Rosa di via Rospicciano ha origini lontane nel tempo. Da anni la situazione è monitorata da istituzioni e forze dell’ordine e nel corso del tempo è stata anche oggetto di forti scontri politici. A tenere alto il livello della polemica il fatto che gli occupanti erano perlopiù stranieri, con una forte presenza di persone rom. Motivo quest’ultimo che nel corso degli anni ha sollevato interrogativi su problemi legati alla sicurezza sia all’interno del palazzo che nelle aree immediatamente adiacenti. Nel 2025 inoltre si sono verificati due roghi all’interno del cortile del palazzo: a prendere fuoco i cumuli di immondizia ammassati all’esterno dell’edificio. 

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