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Tommaso Mazzanti a Terricciola annuncia: «Nuova apertura in Toscana». Poi il fuori programma da urlo alla sagra

di Andreas Quirici

	Tommaso Mazzanti alla sagra e durante l'incontro a Terricciola
Tommaso Mazzanti alla sagra e durante l'incontro a Terricciola

Il patron dell’Antico Vinaio ai “Dialoghi in Borgo”. Ascesa ed emozioni di un imprenditore che rappresenta il Made in Italy nel mondo: «Regalo felicità con la schiacciata». Ecco dove potrebbe nascere un altro punto vendita

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TERRICCIOLA. Nashville, ma anche Boston e New York. Oltre a Parigi, ça va sans dire, ovviamente, come dicono in Francia. Le ultime capitali mondiali visitate negli ultimi giorni da uno dei maggiori esponenti dell’attuale Made in Italy. Tommaso Mazzanti, alias “Bada come la fuma”, cioè colui che partendo dal quartiere di Gavinana a Firenze ha creato un impero (anche se lui minimizza e dice che, in fin dei conti sono solo poco meno di 50 negozi con mille collaboratori, tutti full time) chiamato All’Antico vinaio. «Poi ho concluso il mio giro a Terricciola e, credetemi, guardare il mondo da questo borgo è come essere davanti a quadro. Ma non solo, in posti come questo ti rendi conto dell’importanza delle relazioni con le persone, del non-tempo». A parlare è proprio il 37enne campione di like sui social network, a capo di un’azienda che fattura 70 milioni e che si espande mese dopo mese. Lo fa dal palco del Teatro DiVino, per la rassegna “Dialoghi in Borgo, intervistato da Tommaso Silvi, giornalista de Il Tirreno, quotidiano che ha collaborato con l’iniziativa del comune guidato dal sindaco Matteo Arcenni.

Il “mini impero”

Una chiacchierata a tuttotondo sull’universo Mazzanti che non è solo l’artefice di un’idea imprenditoriale semplice quando insolita, almeno per imprenditori italiani che non hanno alle spalle colossi della finanza. «Certo, l’espansione di quest’ultimo decennio ha avuto bisogno di partner – dice il diretto interessato. Ma la nostra resta un’impresa italiana che porta nel mondo i prodotti della nostra nazione. Cosa che non si vede spesso, perché la maggior parte di queste realtà ha fondi internazionali alle spalle». Business, crescita economica, calcoli imprenditoriali. Ma quello che emerge è l’emozione che Mazzanti sta vivendo in questa cavalcata: «Sono entrato nel negozio di famiglia da 16enne ma è dai 20 anni in poi che mi sono innamorato di questo lavoro, prendendo l’esempio da come i miei genitori regalavano felicità alle persone con un prodotto semplice come la schiacciata. O come valorizzavano i ragazzi che lavoravano con loro. Ecco, quando nel giugno 2020 ho smesso di essere un dipendente e sono diventato imprenditore, aprendo il mio primo negozio, ho cercato di portare avanti questi valori».

Orgoglio delle scelte

Così, l’autore dell’azienda che ha più recensioni su Internet di Colosseo o Duomo di Milano cerca le parole per descrivere l’orgoglio dei messaggi ricevuti dopo aver comunicato ai dipendenti la decisione di dare a ognuno di loro 3.500 euro netti o una settimana in più del normale pagata come forma di welfare. «Perché i numeri delle aperture di negozi sono incredibili – dice ancora – ma sono poca cosa davanti alla felicità di aver dato valore alla vera forza della nostra attività, i collaboratori senza i quali saremmo niente. Hai voglia a dire “Bada come la fuma”».

La famiglia prima di tutto

Il teatro è pieno. Giovani che cercano ispirazione e persone più in là con gli anni che rivedono in Tommaso Mazzanti i valori di una volta. E che si spellano le mani dagli applausi quando lo sentono dire, a proposito della moglie Clara Fioretti, presente con la neonata Celeste, che «la famiglia è l’unica cosa per cui potrei lasciare Antico Vinaio. Mia moglie e i miei figli vengono prima di tutto. Lavoro con Clara, ma insieme andiamo a portare i figli a scuola e li andiamo a riprendere. Voglio equilibrio tra gli affari e la presenza per i nostri bambini».

I programmi

Inevitabile parlare del successo non solo mediatico. Così come fatalmente il discorso vira sull’aspetto economico. Mazzanti dice che la sua azienda vale tra i 200 e i 300 milioni e che spesso ha ricevuto offerte, tre cui una da arabi del Principato di Monaco che lo ha fatto vacillare. E sulle nuove aperture, il re delle schiacciate spiega che aprire in ogni regione italiana è il suo primo desiderio, a cui seguirà il consolidamento dell’Europa, ma anche di America e Su America. «L’Asia è difficile, abitudini alimentari molto diverse. Bisogna ponderarla bene», dice spiegando anche che la Toscana rappresenta un elemento fondamentale per il prossimi biennio. Sui social ha detto e non detto qualcosa a proposito. Ma a Terricciola non si sbottona più di tanto. Anche se la frase «apriremo in una città importante», considerato che a Firenze Antico Vinaio c’è già, lascia intendere che Pisa potrebbe essere il luogo da cui partire per ampliare la presenza in ogni capoluogo di provincia. «Anche se è più semplice aprire a New York che in Italia», aggiunge.

Bene da restituire

Per capire Mazzanti va visto mentre si commuove pensando a Leonardo, dipendente a tempo determinato di un negozio di Bologna entrato in coma per un incidente che Tommaso ha deciso di assumere col posto fisso. «Non volevo uscisse la notizia – racconta con la voce rotta – per non dare l’idea di farmi pubblicità su un fatto del genere. Ma sono convinto che, chi come me ha molto di più di quanto necessita, deve ridistribuire la ricchezza. Soprattutto quando qualcuno sta male. È uno dei principi che ho imparato dai miei genitori». Poi gli ultimi selfie, le strette di mano e un passaggio dalla Sagra della lepre a Selvatelle con annesso delirio. 

Il fuori programma

Al termine dell’evento di Terricciola Tommaso Mazzanti ha deciso di fermarsi per cena alla sagra della Lepre e del Cinghiale a Selvatelle. E così, in mezzo a centinaia di persona, Mazzanti si è fermato a scattare foto coi volontari, ha visitato le cucine e ha assaggiato i piatti della sagra che dura da 37 anni.


 

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