Il circolo viene scambiato per un Bingo "clandestino" ma in realtà giocavano a tombola: tutti assolti
Dopo un controllo dell’agenzia delle Dogane e Monopoli a Cascina erano finiti nei guai in cinque, ma niente scommesse o giochi vietati
CASCINA. In cinque sono finiti a giudizio dopo un controllo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, direzione Toscana e Umbria, all’interno di un circolo che in passato era stato una sala Bingo poi trasformata per il gioco della tombola e altre attività ricreative destinate ai soci. La società che gestiva il circolo si era cancellata dall’elenco delle sale Bingo autorizzate dopo che aveva deciso di cambiare l’attività svolta. Tuttavia dopo il controllo ispettivo effettuato dai funzionari antifrode dell’Agenzia delle dogane, avvenuto nel febbraio del 2023, per i gestori dell’attività sono iniziati i problemi. Tant’è che poi l’attività è rimasta chiusa.
Al momento del controllo nell’associazione sportiva dilettantistica c’erano 25 persone che stavano giocando a tombola. Per i funzionari, da quanto è emerso, si trattava di gioco del Bingo “camuffato da tombola”. Tanto che in cinque, titolari e collaboratori, sono stati indagati per avere gestito, sempre secondo l’accusa, in maniera abusiva il gioco del Bingo. Nel corso delle indagini il tribunale ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca delle attrezzature tecnici, computer, monitor e cartelle, utilizzate per lo svolgimento del gioco, respingendo però la richiesta della procura di Pisa di sequestro, per equivalente, del profitto del reato che era stato calcolato con un importo presunto di 354mila euro.
A nulla erano servite, fino all’udienza dell’altra mattina, le spiegazioni degli indagati – difesi dagli avvocati Annarosa Francini e Alberto Marchesi – che fin dall’inizio hanno respinto le accuse, spiegando che nel febbraio del 2023 già avevano lasciato il Bingo per trasformare l’attività in Asd. Una scelta, quella di abbandonare il gioco del Bingo, che hanno fatto altre sale di varie città, quando il gioco ha cominciato ad avere sempre meno clienti e quindi i margini di guadagno si sono ridotti. I cinque imputati, giudicati con rito abbreviato, l’altro giorno in tribunale a Pisa, sono stati assolti dal giudice Susanna Messina perché il fatto che è stato loro contestato non costituisce reato. Il pm aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione per tutti, ma le accuse, stando alla decisione del giudice, non sono state provate.
Nella memoria difensiva i due avvocati hanno ricostruito la vicenda dimostrando che l’attività svolta nell’ex sala Bingo, conosciuta in tutta la provincia e non solo, era stata sostituita con quella di una Asd. Gli associati frequentavano il circolo, autorizzato alla somministrazione di cibi e bevande e che organizzava serate a tema, spettacoli musicali, corsi di burraco e altre attività di intrattenimento. Niente a che fare con le scommesse o giochi vietati.
Da qui la richiesta di assoluzione e di revoca del decreto di sequestro preventivo e la restituzione di tutti i beni sequestrati.