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Livorno, tre minuti da incubo e non si riemerge più: amaranto sconfitti a Pesaro

Livorno, tre minuti da incubo e non si riemerge più: amaranto sconfitti a Pesaro

Nei primi tre minuti prima un gol e poi il rosso a Noce. Finisce 3-0 per i padroni di casa

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PESARO. Tre minuti da incubo e una domenica da dimenticare. A Pesaro, il Livorno perde 3-0 in una partita fortemente condizionata dai primissimi minuti di gioco. Dopo 2’, infatti, gli amaranto sono già sotto per il gol di Stabile e pochi istanti a seguire Noce combina il patatrac e, con l’ausilio dell’Fvs, si prende il rosso diretto per fallo da ultimo uomo. Partita in discesa per la squadra di Stellone che prima raddoppia e nel finale triplica.É la terza sconfitta in fila per la truppa di mister Formisano, adesso terz’ultima, davanti solo a Bra e Rimini. Parlare di periodo nero è descrivere la realtà.
Avvio shock 
Neanche il tempo iniziare che il Livorno ha già la testa sottacqua. Al 2’ cross da sinistra, Antoni respinge male e Stabile anticipando Noce mette dentro l’1-0 dei padroni di casa. Nell’azione successiva, su un semplice giro palla difensivo, Noce scivola e abbatte un avversario, mentre Stabile calcia a botta sicura e Seghetti fa il miracolo. Stellone chiama l’Fvs per espulsione del difensore del Livorno, in quanto ultimo uomo, visto che il vantaggio non si è concretizzato col gol. Il signor Zago, dopo la revisione al monitor durata quasi 5’, estrae il rosso nei confronti di Noce. E la strada da percorrere per il Livorno diventa un Mortirolo. 
FVS e raddoppio 
Formisano in inferiorità numerica non ha bisogno di sostituzioni. Trasforma il 3-5-1-1 di avvio in un 4-3-1-1 abbassando sulla linea dei difensori, Baldi e Nwachukwu, gli esterni Antoni e Biondi. Il resto rimane invariato. Al 13’ il Livorno protesta e chiama l’Fvs per un contatto in area tra Di Carmine e Di Renzo. La seconda lunga review del direttore di gara non ha l’effetto sperato: contatto troppo lieve e niente rigore. Al 30’, poi, la Vis raddoppia: bello scambio tra Giovannini e Paganini, con quest’ultimo che da dentro l’area buca Seghetti sul primo palo e fa 2-0. 
Occasioni fallite 
Sul finire di tempo entrambe le formazioni hanno un’occasione colossale per parte. La prima la ha il Livorno ed è quella che avrebbe potuto riaprire la partita: Di Carmine lancia a rete Marchesi, che però, solo davanti a Pozzi, calcia debole e si vede respingere il tiro dal portiere biancorosso. Al quinto minuto di recupero, invece, è Di Renzo da due passi a stampare il pallone sulla traversa da distanza ravvicinata. 
Nella ripresa Formisano mette dentro forze fresche: Cioffi, Panaioli, Mawete, Dionisi e Panattoni. La migliore occasione la ha Marchesi, al 74’, col suo mancino respinto da Pozzi. Questo prima che all’87’ la Vis Pesaro chiuda i conti cin un tiro di Vezzoni deviato da Baldi. E’ 3-0 e i titoli di coda possono scorrere. 
Così non va 
Va bene tutto. Gli innesti arrivati in corsa, il tempo di cui la squadra ha bisogno per amalgamarsi, la sfortuna e altre mille cose che possono esserci. Ma un approccio alla partita come quello di Pesaro non è ammissibile per una squadra che, reduce da due sconfitte, avrebbe dovuto dare una dimostrazione di forza e orgoglio. Finisce invece con una difesa che balla da paura e un Livorno al tappeto. Per larghi tratti voglioso di riaprire la partita, ma impotente. 
Sono tre sconfitte in quattro partite e un terz’ultimo posto che, adesso, non può spaventare, ma deve far riflettere. La panchina di Formisano per ora non è in discussione, ma sabato contro l’Ascoli il tecnico campano si giocherà tanto. Serve un’inversione di rotta, altrimenti è dura. 

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