Angela, la maestra toscana assunta di ruolo solo per 24 ore: beffata da un errore del ministero – «Farò ricorso»
Tutto legale, naturalmente. Anche se drammatico nei tempi e nei modi. «Pensavo di aver realizzato il sogno di una vita»
SANTA MARIA A MONTE. Prima la speranza, poi in poche ore il “dietrofront” del ministero e l’agognato posto a tempo indeterminato, di colpo, che svanisce fra le righe di una nuova graduatoria. È l’esperienza traumatica che sta toccando in sorte in questi giorni a non pochi precari della scuola, fra cui anche una maestra di Santa Maria a Monte, Angela Carannante, che per un attimo ha creduto di aver raggiunto il posto di ruolo a Pistoia, dopo anni di studi e sacrifici.
L’annuncio del Miur
«Tutto è cominciato il 19 agosto con l’annuncio di incontro organizzato dal ministero dell’Istruzione e del Merito (Miur) che aveva come tema l’assegnazione dei posti di sostegno residui a chiusura delle assunzioni previste per l’anno scolastico 2025-2026 – racconta Carannante –. Si parlava di assunzione sul sostegno e della possibilità di scegliere le province in cui c’erano ancora posti disponibili».
Una scelta mirata
Un’occasione da prendere al volo, con la scelta delle provincie di Pistoia, Lucca e Prato, propedeutica per l’insegnante a scoprire dove le sarebbe toccato il posto. «Nella mail inviata dal ministero – continua l’insegnante – c’era la comunicazione dell’individuazione per l’assunzione sulla classe di concorso del sostegno alla primaria sulla provincia di Pistoia. Il riferimento alla graduatoria diceva che ero risultata 23esima con 110 punti su un totale di 96 posti».
Un sogno raggiunto
Sembrava fatta: un sogno che si realizza a 45 anni di età dopo un’esperienza pluriennale di circa otto anni fra i banchi, maturata per la maggior parte nella scuola primaria e in minor parte, inizialmente, anche in quella dell’infanzia. Tutto questo, come ormai sempre avviene nella scuola, attraversando contratti di tipo precario mentre in contemporanea si deve continuare a studiare.
Titolo conseguito a Pisa
La maestra, infatti, a giugno ha conseguito la specializzazione sul sostegno per la scuola primaria, ottenendo il titolo di abilitazione dopo aver frequentato un ciclo di tirocinio formativo attivo (il cosiddetto Tfa), presso l’Università di Pisa. Ma qualcosa, a questo punto, va storto.
La graduatoria cambia
«Sul portale si è aperta infatti una finestra per consentire la scelta della sede nella provincia assegnata – racconta ancora Carannante – ma il sistema sembrava non funzionare. Poco dopo è stata invece pubblicata una seconda graduatoria, sostitutiva della precedente, in cui i posti erano diventati 44 ed io risultavo 53esima».
Penalizzata dalla data
Tutto legale, naturalmente. Anche se drammatico nei tempi e nei modi. Ad essere decisiva, si è saputo successivamente, è stata la data di specializzazione, che ha un’importanza ritenuta maggiore anche dei punteggi. «Mi sono ritrovata scavalcata da colleghi con soli 30-40 punti, nettamente inferiori al mio punteggio. Queste persone però si sono specializzate prima di me».
Un caso diffuso
Un “fattaccio” che in provincia ha riguardato almeno una ventina di persone. «Mi auguro – conclude Carannante mentre mette insieme le carte per un ricorso – di poter continuare a fissare sempre nuovi obbiettivi».