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Pontedera, Daspo urbano per 4 ragazzi dopo il caos alla Notte bianca

Pontedera, Daspo urbano per 4 ragazzi dopo il caos alla Notte bianca<br type="_moz" />

Provvedimento del questore per tre maggiorenni e un minorenne. La decisione prevede il divieto di accesso all’area urbana di Pontedera

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Pontedera Ragazzi col machete, risse, gruppi che si rincorrono. Anche, purtroppo, un ragazzo di 17 anni morto dopo essere stato investito da uno scooter. Il caos alla Notte bianca di Pontedera del 21 giugno è stato evidente, denunciato sui social anche con le immancabili polemiche politiche e discusso nella successiva riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura a Pisa con il sindaco Matteo Franconi a chiedere più controlli e le forze dell’ordine a pianificare interventi e, soprattutto, indagini su quanto accaduto. E un primo risultato degli accertamenti è stato comunicato ieri dalla questura che ha disposto il cosiddetto Daspo urbano per quattro ragazzi, tre maggiorenni e un minorenne che abitano in Valdera.

La polizia non ha fornito ulteriori elementi, perché le ricerche dei responsabili dei disordini sono ancora in corso. Ma è già qualcosa di tangibile essere arrivati alla decisione del questore Salvatore Barilaro di impedire ai quattro “daspati” di avvicinarsi al centro di Pontedera e, men che meno, di entrare nei locali pubblici. In realtà, il termine Daspo urbano è improprio, visto che in questo caso si tratta di Dacur, acronimo che sta per Divieto di accesso alle aree urbane. Ma la sostanza non cambia e se i ragazzi raggiunti dal provvedimento verranno trovati di nuovo nel cuore della città della Vespa, scatteranno misure più gravi.

La sensazione è che la vicenda sia in evoluzione. Anche perché quello che è accaduto alla Notte bianca rappresenta una sorta di punta dell’iceberg in cui di episodi di risse, furti e spaccio di droga con protagonisti adolescenti o giovani se ne raccontano ormai quotidianamente in varie zone della provincia, anche del territorio di Pontedera e dintorni. Per cui, non è escluso che al divieto di accesso alle aree urbane non seguano altri risultati legati alle indagini partite dall’evento del 21 giugno tra musica, cibo, bevute e qualche tensione di troppo.

L’arrivo dei Dacur, in realtà, era stato anticipato dallo stesso Franconi il 25 giugno, subito dopo la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, spiegando che la parte dell’istruttoria per «l’adozione di misure amministrative, compreso il Daspo urbano del questore, nei confronti dei soggetti identificati come partecipanti alla rissa e alle azioni violente che hanno posto in pericolo la sicurezza urbana e turbato l’ordine pubblico». Poi il sindaco aveva aggiunto: «Alcuni gruppetti più o meno organizzati che si sono resi responsabili di condotte antigiuridiche e inaccettabili sono attenzionati e oggetto di attività investigativa dedicata». Ma la storia potrebbe non finire qui. l

Andreas Quirici

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