Femminicidio
Palio di San Valentino, Cilecchio concede il “bis”
Bientina, la contrada biancoazzurra vince la sfida per il secondo anno consecutivo seguita da Puntone e Quattro Strade. Tante false partenze e spettacolo assicurato
BIENTINA. “Diavolo” d’un Mulas. C'è decisamente l'impronta dello scaltro fantino sardo sul trionfo del Cilecchio, il secondo consecutivo, nella 33esima edizione del Palio di San Valentino, il patrono di Bientina. Perché King Rio è cavallo decisamente veloce, non a caso si è imposto anche un anno fa, sempre con la contrada biancoazzurra. Ma stavolta deve fare i conti con il Puntone, che schiera Benito, vincitore due anni fa, e soprattutto Adrian Topalli (in bacheca già quattro cenci del palio bientinese).
Gara di nervi
Mulas lo sa e gioca con i nervi. Dei suoi avversari, ma soprattutto del giudice di gara: quattro false partenze e due richiami ufficiali non lo scoraggiano. Così alla fine, ad arrendersi è “l'arbitro” che lascia correre sulla quinta partenza, anche se neppure stavolta i cavalli sono perfettamente allineati.
Col fiato sospeso
Quello che segue è, forse, il palio più avvincente degli ultimi. Perché il Cilecchio, grazie alla mossa del suo fantino, parte davanti a tutti, ma il Puntone non molla. Ne nasce una corsa, fatta tutta di sorpassi e controsorpassi, fra i due superfavoriti. Alla fine, però, davanti a tutti,
arriva King Rio e il Cilecchio vince ancora, spuntandola sui rossoneri del Puntone e sulle Quattro Strade. Mastica amaro, però, soprattutto la contrada del Centro Storico che, dopo aver superato le batterie, deve rinunciare alla finalissima per l'intervento della della commissione veterinaria. Alla fine, dunque, festeggia ancora la nobile contrada del Cilecchio, complice la scaltrezza e l'esperienza del suo fantino.
E dire che inizialmente Mulas non avrebbe nemmeno dovuto correrlo il palio dato che i vertici della contrada, comprensibilmente, avevano riconfermato l'accoppiata vincitrice nel 2024 con King Rio montato da Pusceddu.
Una festa di popolo
A vincere, però, è soprattutto Bientina con Piazza Vittorio Emanuele II, il centro e il cuore del paese attorno a cui si snoda la pista del palio, brulicante di famiglie, giovani e anziani, fin dal mattino. Quasi tutti con un segno di riconoscimento della propria contrada: che sia un foulard, una maglietta o una bandiera. Chi non ne ha nessuno, spesso, è un turista o un visitatore: ne sono tanti, arrivati non solo dai paesi vicini, incuriositi dallo spettacolo.
Tutto esaurito
«Gli alberghi e le strutture ricettive sono sold out almeno da un paio di settimane» aveva detto nei giorni scorsi il sindaco Dario Carmassi. E' stato così, però, anche nelle settimane precedenti, in tutte le manifestazioni che ormai fanno parte della liturgia e che accompagnano all'evento principale del luglio bientinese: «È cresciuta tanto la partecipazione e la cura di tutte le iniziative collaterali – aveva aggiunto il primo cittadino-: penso alla gara dei musici e degli sbandieratori, ma anche alla sfilata di sabato scorso e alla presentazione del “cencio”, anche quest'anno realizzato dall'artista bientinese Matteo Nuti».
Storia e radici
Potenza e magia del Palio di San Valentino, che sì, è“giovane” (si corre ufficialmente dal 1993) ma, ormai da tempo, ha messo radici profonde nel cuore di una comunità che vive un anno intero in attesa di questo evento di metà luglio. È così, infatti, che è diventato attrattivo anche ben oltre i confini bientinesi.
Ore di spettacolo
La finalissima è stata da brividi. Ma lo spettacolo inizia già dalla prima batteria che è subito all'insegna delle emozioni con tanto di piccolo giallo finale. Al canapo ci sono Santa Colomba e Forra, ma anche alcuni dei favoriti della vigilia come Viarella, con Mattia Chiavassa in sella a Caveau, Puntone e Centro storico che presenta Alessandro Cersosimo su Benito Baio. Davanti a tutti, al traguardo, arrivano nell'ordine Forra, Puntone e Centro storico, tutti e tre senza fantini, caduti (per fortuna senza conseguenze) durante il percorso,. In finale, però, vanno le ultime due: Dreher, il cavallo della Forra, infatti, si era fermato e aveva sostanzialmente saltato un giro. Resta fuori, a sorpresa, anche Viarella.
Ma in una batteria con così tante “big” era inevitabile che qualcuna dovesse pagare dazio. Più lineare, invece, la seconda batteria con il Cilecchio, vincitore dell'edizione 2024, che parte e chiude in testa. Secondo Quattro strade con Brivido Sardo montato da Francesco Caria. Restano fuori dalla finalissima Guerrazzi e Villaggio. Poi la finale, che è lo spot migliore per il Palio di San Valentino, e la seconda festa consecutiva per la contrada biancoazzurra. La macchina organizzativa, però, ha spento i motori soltanto stamani all'alba, quando la squadra dei volontari guidati dal Consiglio del palio presieduto da Andrea Orlandi, ha rimesso a posto e reso percorribile piazza Vittorio Emanuele II.