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Lutto

Massimo Carlesi, è morto l'ex medico di famiglia di Volterra: era stato anche consigliere della Fondazione Crv

Massimo Carlesi
Massimo Carlesi

Si occupava della Commissione Centro espositivo. Il ricordo: «Un sostenitore convinto del Distretto, a cui non sono mancate occasioni per portare fattivi contributi»

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VOLTERRA. È morto all’età di 73 anni uno dei personaggi più conosciuti in ambito sanitario a Volterra. Un medico di famiglia vecchio stampo, che conosceva uno a uno i suoi assistiti e che, dopo un malore, decise di ritirarsi andando in pensione. E che, da quel momento, ha iniziato la sua seconda vita all’interno della Fondazione Cassa di risparmio di Volterra, diventando un punto di riferimento per progetti e iniziative molto importanti. Massimo Carlesi è deceduto per una malattia con cui ha convissuto alcuni anni e che sembrava sotto controllo per poi degenerare e non lasciargli scampo. Il medico lascia la moglie Gianna e il figlio Lorenzo.

Il ricordo

Carlesi era consigliere del Distretto rurale e biologico della Valdicecina, su mandato della Fondazione Cassa di risparmio di Volterra. Dall’associazione lo ricordano su Facebook: «Non solo perdiamo un sostenitore convinto del Distretto, a cui non sono mancate occasioni per portare fattivi contributi, perdiamo soprattutto una grande persona che lascia un immenso vuoto in tutta la comunità della Valdicecina. A nome del presidente Davide Yuri Bettini esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e un enorme ringraziamento a Massimo, con cui è stato davvero un onore condividere sogni, progetti, obiettivi».

L'impegno nella Fondazione

Nella Fondazione Crv, di cui era socio ed ex consigliere, Carlesi si occupava anche dell’attività della commissione Centro espositivo in cui venivano decise le esposizioni e gli eventi da organizzare nel “Santa Maria Maddalena”, Dall’ente presieduto da Roberto Pepi è stato scritto un messaggio significativo: «Il presidente e tutti gli organi della Fondazione Cassa di risparmio di Volterra, la commissione Centro Espositivo e la segreteria, esprimono il loro più profondo cordoglio per la scomparsa del dottor Massimo Carlesi, e lo ricordano con gratitudine per la competenza e la dedizione con cui ha portato avanti il suo impegno nelle innumerevoli iniziative realizzate dalla nostra Fondazione».

Cordoglio

Messaggi di cordoglio anche da Stefano Berti, che lo ha conosciuto nell’ambito del Distretto rurale e biologico della Valdicecina(«Da subito c'è stata una stima reciproca, che poi si è trasformata in un'amicizia vera. Sembra una frase di circostanza ma non lo è, con Massimo perdiamo soprattutto una bella persona») e da Coalizione civica («Lo abbiamo apprezzato come uomo, come medico e da ultimo come rappresentante della Fondazione Crv per le sue tante qualità. Una grave perdita per la nostra città»). Ma le parole più toccanti sono state quelle di un suo amico e collega, Carlo Giustarini: «La scomparsa di Massimo Carlesi è una grande perdit. Va via una persona speciale, profondamente buona e mite, molto intelligente, ironica e autoironica, allegra, socievole, simpatica a tutti. Va via un bravissimo medico, serio, preparato, empatico, capace. Per me va via soprattutto un carissimo amico, fino dai tempi del liceo, che abbiamo vissuto insieme con un solo anno di distanza.. E poi l’Università, quante risate abbiamo fatto insieme negli anni. Aveva quel suo modo particolare di ridere a crepapelle che trascinava tutti, sapeva rendere leggero qualunque peso. Avrebbe voluto fare il chirurgo, e infatti fece il tirocinio a Cecina meritandosi la stima e l’affetto di tutti. Ma non riuscì a chiudere la carriera ospedaliera e quindi, senza troppi rimpianti, decise di fare il medico di famiglia qui a casa sua, la Volterra che amava e di cui amava la gente. Solo pochissimi medici hanno saputo meritare come lui l’affetto profondo e la stima dei pazienti». E ancora: «Non ha avuto fortuna, la salute lo ha tradito troppo presto. Siamo tutti più poveri senza Massimo, tanto più poveri. Le persone come lui sono rare e preziose, sono un dono. Spero che un giorno ci riabbracceremo per ridere insieme all’infinito là dove ci hai preceduto. Ciao Massimo».

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