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Calcinaia, il ponte sull’Arno costa il doppio: errore nel progetto e danni per oltre 800mila euro

di Andreas Quirici
Calcinaia, il ponte sull’Arno costa il doppio: errore nel progetto e danni per oltre 800mila euro

Il sindaco Alderigi annuncia azioni legali contro lo studio tecnico: “Danno enorme, lavori ritardati e costi saliti da 1,7 a oltre 3 milioni di euro. Faremo tutto il possibile per ridurre i disagi ai cittadini”

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CALCINAIA. Oltre 800mila euro ai prezzi del settore edile risalenti al 2022. Che, attualizzati rappresentano praticamente il doppio. È l’entità del danno che il Comune di Calcinaia ritiene di aver subito in un progetto molto importante e impattante, la ristrutturazione del ponte sull’Arno su cui scorre via Papa Giovanni XXIII. Un intervento inderogabile, pena l’obbligo di chiuderlo entro massimo tre anni. Ma che ha comportato notevoli problemi all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Cristiano Alderigi. Polemiche per la chiusura avvenuta qualche anno fa durante il cantiere del primo lotto. Economiche, appunto, per l’errore in fase di progettazione del secondo lotto effettuata da uno studio della provincia di Pavia contro cui sarà intentata una causa legale. Senza contare i ritardi accumulati, visto la legge ha imposto l’annullamento della gara e il rifacimento. «Saremmo potuti partire con questi lavori prima di quelli al Ponte della Botte con una spesa di 1,7 milioni circa – dice Alderigi – invece ci ritroviamo ad attendere la fine di quel cantiere e dover affrontare un costo di oltre tre milioni».

Intreccio

Invece, si attende che l’intervento all’altro attraversamento del fiume Arno sia in dirittura di arrivo per cominciare la prima fase del secondo lotto. Le due opere s’intrecceranno per alcune settimane creando non pochi disagi. «Ci hanno spiegato che Ponte della Botte sarà pronto fra la fine di giugno e la prima metà di luglio – riprende il sindaco di Calcinaia –. Entro giugno cominceremo con le lavorazioni sulla struttura di via Papa Giovanni XXIII con un senso unico alternato che andrà avanti fino alle feste natalizie. Per quel periodo riapriremo completamente la circolazione, vista l’entità di traffico che si genera in quel periodo. Poi a gennaio inizieremo la seconda fase che prevede lo stop alle auto, alle biciclette e ai pedoni per un nove, dieci mesi». Il 2026, quindi, per chi abita in quelle zone sarà uguale al 2024 e al 2025 col Ponte della Botte chiuso. Perché mancherà comunque un attraversamento del fiume anche l’anno prossimo col conseguente dirottamento delle auto alla Navetta e all’area di Vicopisano e Fornacette. Durante la prima fase in cui il ponte di Calcinaia venne reso off limits si creò il caos. Una situazione che il sindaco Cristiano Alderigi ricorda benissimo: «Sono stati mesi difficili, ma inevitabili. Così come lo saranno quelli che ci aspettano. D’altra parte si tratta di nostra proprietà a cui serve un intervento strutturale, altrimenti lo dovremmo chiudere definitivamente. Siamo consapevoli dei disagi e ce ne scusiamo fin da ora promettendo di provare a ridurre al minimo i problemi».

Il conto

Intanto, però, gli uffici del Comune stanno lavorando alla causa legale nei confronti dei progettisti del secondo lotto. «Quando abbiamo affidato la gara, abbiamo dato l’incarico in via preliminare della direzione dei lavori. Un’assegnazione prevista dalla legge e che è subordinata alla verifica del progetto. È in quella fase che è venuto fuori l’errore che superava del 50% la cifra messa a gara. La normativa impone, in quei casi, che la gara sia annullata e che i lavori vengano appaltati di nuovo. Abbiamo perso tempo e subito rincari. Per questo avvieremo la causa legale». Anche perché questo intervento è costato tantissimo all’amministrazione calcinaiola. La prima fase ha sfiorato il milione e mezzo, somma coperta con fondi dell’ente. Degli oltre tre milioni per la seconda fase, il Comune beneficerà di un finanziamento da un milione e 45mila euro dal Ministero dell’Interno. «Ma il resto lo metteremo di nuovo noi», dice sconsolato il sindaco Alderigi».

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