«Per sempre con noi Feli»: la sorpresa fuori dalla chiesa degli amici di Felice, morto a 17 anni sotto al trattore a Montopoli – Video
Amici e parenti al Santuario della Madonna per omaggiare lo studente e dell’Ipsia di Pontedera morto in circostanze ancora da chiarire
SAN ROMANO. «Per sempre nei nostri cuori». Gli amici reggono lo striscione con gli occhi bagnati dalle lacrime. È il primo pomeriggio di venerdì 4 aprile e al Santuario della Madonna di San Romano, frazione di Montopoli in Val d’Arno, il silenzio è assordante mentre rintoccano le campane per l’ultimo saluto a Felice Laveglia, 17 anni, morto nella serata di lunedì 31 marzo in località Chiecinella, schiacciato sotto al trattore che stava guidando nei terreni di famiglia e si è ribaltato per cause ancora da chiarire. Centinaia di persone si sono radunate per l’ultimo saluto a “Feli”, come lo chiamavano i compagni di classe dell’Ipsia Pacinotti di Pontedera. E nel piazzale della chiesa c'è anche il suo apino.
Dolore senza fine
«Feli per sempre con noi». Lo hanno voluto ricordare così gli amici del circolo Arci Italia di Montopoli e i gestori del localenella centrale piazza Marconi. Un grande striscione con un cuore rosso in cui è stata fissata la foto del 17enne morto. Una scomparsa, quella di Felice Laveglia, che ha lasciato un grande vuoto in tantissime persone.
I ricordi
«Sarai sempre lì, qui, ovunque. Ti vedrò sempre al tavolino insieme agli altri, a fare quel “casinò” che solo tu sapevi fare. Mi mancherà sicuramente farti quelle brontolate. E se potessi te ne farei una adesso da paura. Il silenzio che c’è in questo momento è più assordante di qualsiasi altro rumore. Danza nel vento di questi giorni. Chissà, mi piace pensare che sei stato tu a farlo venire fuori. Starai già facendo impazzire tutti quanti lassù. Rimarrai sempre e per sempre nel mio cuore, piccolo Feli». È il messaggio scritto su Facebook da Giulia Battini, che gestisce il circolo Arci dove il ragazzo si ritrovava con i suoi amici. «Veniva sempre qui – racconta l’esercente – insieme agli altri ragazzi. Un gruppo a cui siamo molto legati. E poi c’era Felice che spiccava. Era vivace, ma con un cuore enorme». È per questo che al bar si è arrivati a voler ricordare Felice Laveglia con uno striscione impossibile da ignorare. «Lo abbiamo pensato insieme ai suoi amici», dice Giulia Battini al telefono con la voce rotta dalla commozione.
Fuori dalla chiesa
Al termine della cerimonia, all’uscita del feretro, gli amici di Felice si sono lasciati andare a un lungo applauso mentre lasciavano andare il gas delle loro moto. Proprio i motori, insieme alla campagna, era la grande passione del 17enne morto.