Il Tirreno

Pontedera

La storia choc

Pensa sia un lupo e spara col fucile: cane ucciso davanti ai suoi padroni

di Andreas Quirici

	Il cane insieme a Tommaso, uno dei figli di Silvia Bigliotto; a destra dove è cuccesso
Il cane insieme a Tommaso, uno dei figli di Silvia Bigliotto; a destra dove è cuccesso

A esplodere il colpo un cacciatore all’interno di un’oliveta a Partino di Palaia. La proprietaria, l’arredatrice Silvia Bigliotto: «Siamo sconvolti, Oreste era buonissimo, voleva solo giocare». Lo choc ha causato un malore alla donna

17 dicembre 2023
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PALAIA. Un colpo dritto al cuore che ha riecheggiato nelle colline di Palaia come un rintocco di una campana nel silenzio di un sabato mattina baciato dal sole. Una scena surreale che dovrà essere chiarita dai carabinieri forestali chiamati dai proprietari di Oreste, un lupo cecoslovacco di due anni e mezzo ucciso sul colpo da un cacciatore di 56 anni residente a Cascina che ha detto di averlo scambiato per un lupo vero e proprio mentre l’animale si stava avvicinando ai suoi cani. Un dramma per l’arredatrice Silvia Bigliotto e suo figlio Tommaso che erano nelle immediate vicinanze mentre il cane, come faceva sempre, girava libero in un’oliveta non lontano dalla casa della famiglia, proprietaria del ristorante pizzeria “Verde Rame” di Pontedera.

«Qui lo conoscevano tutti – spiega Bigliotto –. Era buonissimo. Si è avvicinato ai cani del cacciatore e lui, senza lanciare nessun avvertimento, gli ha sparato dritto al cuore. L’unica consolazione è che non ha sofferto. Ma i controlli del veterinari hanno detto chiaramente che Oreste non aveva peli degli altri cani in bocca e che questi non avevano segni di colluttazione addosso. Non è possibile che nel 2023 avvengano situazioni del genere. Siamo distrutti».

Uno choc che ha causato un malore alla donna, subito soccorsa dal personale sanitario inviato nella frazione di Palaia dalla centrale del 118. Mentre i carabinieri forestali di Pontedera analizzavano la situazione per cercare di delineare una vicenda che, molto probabilmente, vedrà il cacciatore denunciato per uccisione di animale.

La stessa famiglia proprietaria di Oreste sporgerà querela, assistita dall’avvocato Alberto Marchesi, e ci sarà anche il supporto e la costituzione di parte civile dell’associazione Amici degli animali a quattro zampe, presieduta da Rossella Prosperi, che gestisce il canile “La valle incantata” a Lajatico. Proprio Bigliotto è una delle anime della manifestazione “Chi si somiglia si piglia” che porta sul palco del Teatro Era di Pontedera cani e padroni per una serata benefica in favore dell’associazione animalista.

«Il cacciatore ha detto di aver scambiato Oreste per un lupo – riprende l’arredatrice – ma non c’erano segnali di attacco ai suoi cani. Si stava avvicinando per giocare. E invece è morto».

E dire che sabato la famiglia era stata a Milano per assistere alla laurea all’Università Bocconi dell’altro figlio, Jacopo. E l’amato lupo cecoslovacco era, ovviamente, presente. «Gli hanno scattato foto ovunque – dice ancora la padrona del cane –. Una di queste è addirittura finita sul sito e i social network della Bocconi. Per non parlare di quanti ci hanno fermato per complimentarci in ogni zona di Milano dove siamo andati. Era splendido, evoluto. Uno spettacolo da vedere ma soprattutto da vivere. Dormiva con me, faceva tutto con noi. E ora ce lo hanno portato via per una situazione che non dovrebbe accadere. La nostra casa è vicina a un ritrovo di cinghialai che avvertivo sempre di fare attenzione a lui perché era buono e non faceva del male a nessuno. Non è mai successo niente».

Fino a ieri mattina, quando una normale giornata con Oreste nei campi di Partino a giocare a passeggiare e a godere di questi splendidi paesaggi si è trasformato in un incubo che dovrà essere chiarito dai militari dell’Arma. L’indagine è in corso e dovrà essere approfondita sotto ogni aspetto. Certo, il lupo cecoslovacco è una razza che l’occhio poco attento o non esperto può scambiare per un lupo vero e proprio. Ma resta sempre il fatto che non si può sparare dritto al cuore di un animale senza avvertimenti o senza il pericolo reale per l’incolumità delle persone.

Il cacciatore, dopo aver esploso il colpo di fucile si è scusato. «Ha detto di non averlo fatto a posta, ma vogliamo andare fino in fondo a questa vicenda perché chi usa armi, anche per un’attività come la caccia, non può comportarsi in questo modo», sottolinea Silvia Bigliotto.

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