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Eccellenza alimentare

Fauglia, Busti investe sulla produzione: l’ampliamento porta assunzioni

di Paola Silvi
Fauglia, Busti investe sulla produzione: l’ampliamento porta assunzioni

Il titolare del caseificio: «Vogliamo crescere». A chi inviare il curriculum

08 giugno 2023
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FAUGLIA. E' una storia di progresso, crescita e passione. Un’avventura che nasce da un gruppo di pastori dell’Alta Garfagnana, che percorre i sentieri che dai monti, durante la transumanza, scendono a valle, che tramanda l’arte del fare il pecorino e sboccia prima in un piccolo caseificio ricavato sotto casa e poi in uno stabilimento realizzato nel 2011.

Ma è un’escalation, quella della famiglia Busti, leader del settore da quattro generazioni, che non si ferma e trova l’ennesima consacrazione nell’inaugurazione, andata in scena ieri mattina, dell’ampliamento del caseificio a Acciaiolo. Altri duemila metri quadrati dedicati alla salatura e alle celle di stagionatura dei formaggi.

Un nuovo impianto progettato fin nei minimi particolari con sistemi di trattamento acque all’avanguardia, per non sprecare questa importantissima risorsa, ma anche nuove macchine frigo a basse emissioni di gas. Che porterà l’azienda non solo a creare un prodotto sempre più sostenibile per l’ambiente ma anche ad offrire nuovi posti di lavoro. Nello specifico, una decina, tra addetti al trasporto, alle linee produttive e alla cucina de Il Rifocillo, accogliente e suggestivo ristorante all’interno del caseificio. Perché l’obiettivo della famiglia Busti è quello di scommettere sul made in Italy, anzi sul made in Tuscany, utilizzando materie prime del territorio. Così, tanto per fare qualche esempio, il 70% del latte lavorato proviene dai pascoli di Siena, di Pienza e della Val d’Orcia, dalla provincia di Grosseto e dalle colline pisane a due passi dallo stabilimento, fino alle zone dell’alta Tuscia e della bassa Maremma. E l’impegno nel garantire al consumatore un prodotto d’eccellenza passa anche attraverso l’attenta gestione e salvaguardia del benessere animale, con la scelta di allevatori che, adottano un sistema volto a favorire questi valori, si impegnano a preservare le razze autoctone come la nera pecora massese.

Non a caso il progetto Toscopecora che collega ogni lotto di formaggio di pecora prodotto con il latte raccolto dalle aziende conferenti, è attivo dal 2014. A sostegno della filiera corta c’è pure la decisione di impiegare il sale delle Saline di Volterra e il pomodoro della Maremma per i trattamenti in crosta. Un mix di innovazione tradizione che, con l’ampliamento, ha confermato le proprie potenzialità. E ha ottenuto le lodi dell’assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi che ha definito l’azienda una realtà importante e un esempio virtuoso. «Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il sostegno della mia famiglia – commenta il titolare Stefano Busti – che mi ha dato la possibilità di operare con passione, grazie alla quale ogni sacrificio e sforzo è ricambiato. Una dedizione che muove la squadra del caseificio e tutto il mondo che vi gira intorno, da chi alleva a chi presidia il territorio. Ci piace definirci grandi artigiani in una piccola industria. L’ampliamento risponde alla crescita dell’azienda e ci permette di aumentare il volume di produzione e stoccaggio e di offrire nuove opportunità di lavoro. Infine fondamentale è stato il sostegno della Regione che ringrazio per credere e supportare la filiera latte e il comparto di trasformazione e dei consorzi di tutela». Per chi fosse interessato alla fase di selezione, può inviare il curriculum a personale@caseificiobusti.itl

Paola Silvi

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