Il Tirreno

Pontedera

La presentazione

Ponte a Elsa, ecco una nuova scuola da 4,2 milioni. Ma mancano gli iscritti: le possibili soluzioni

di Nilo Di Modica
Ponte a Elsa, ecco una nuova scuola da 4,2 milioni. Ma mancano gli iscritti: le possibili soluzioni

Dopo anni di ritardi, entro l’estate parte il cantiere che durerà 18 mesi. Intanto però per il secondo anno di fila non sarà formata la prima

30 marzo 2023
4 MINUTI DI LETTURA





PONTE A ELSA. «Come si sposano 4 milioni di euro di lavori su una scuola con la difficoltà a trovare nuovi alunni?». Questa una delle domande centrali del dibattito innescatosi martedì al circolo Arci “Sala 78”, nell’incontro organizzato dal Comune per fare il punto sulla nuova scuola “Collodi” della frazione. Incontro che doveva riguardare lo stato dell’arte delle pratiche per l’avvio del cantiere. «Entro l’estate prevediamo l’avvio dei lavori – ha assicurato il sindaco di San Miniato Simone Giglioli. – Dureranno circa 18 mesi».
 

Progetto atteso da anni
Occasione anche per delineare la lunga storia dell’approvazione del progetto, finanziato in gran parte dal Pnrr con una “giunta” del comune. «Nessuno di noi, due anni fa, avrebbe mai pensato di veder andare deserta una gara da 3 milioni di euro – ha dichiarato il primo cittadino –. Ma purtroppo per una struttura del genere, fatta prevalentemente in legno, l’enorme rialzo dei prezzi dovuto al post pandemia e alla guerra in Ucraina ha giocato un ruolo fondamentale. Siamo quindi dovuti intervenire noi, che come comune abbiamo messo un milione e 300mila euro alla cifra iniziale e finanziata. Per un totale di 4, 2 milioni. Senza nuova gara con questo aggiornamento di prezzi, il bando sarebbe andato nuovamente deserto. Solo la redazione del progetto esecutivo ci ha permesso di arrivare al terzo posto nella graduatoria dei progetti finanziati, che sono stati in tutto 10».

La nuova scuola, tecnicamente illustrata dall’ingegnere del Comune Iuri Gelli, sarà un polo 0-11 anni, al quale saranno andranno anche i bimbi del nido “Il Gatto e la Volpe”. Intanto dall’anno prossimo potrebbero (forse) tornare anche i bambini di San Genesio. In ogni caso una narrazione solo in parte contrappuntata da numerosi interventi dei genitori, alcuni fra i quali contestano al Comune l’aver «perso troppo tempo». «Sono sette anni ormai che aspettiamo» dice la mamma di uno dei bimbi di San Genesio; «Non potevate intervenire prima? » chiede un altro genitore; «anni fa quanto sarebbe costata? » è la domanda che si sono fatti in molti.

La crisi delle classi
A capitalizzare l’assemblea, però, è stato quasi subito il tema della formazione della classe prima, che anche per l’anno prossimo non è andata a buon fine. Per il secondo anno di seguito. Secondo alcuni genitori la scuola, oltre a subire una cannibalizzazione da parte di altri (la Don Bosco del lato empolese e la primaria a La Scala) sarebbe ormai vittima della sua “fama”. «Quest’anno già da settembre circolava la voce che non ce l’avrebbero fatta» hanno denunciato in molti «è mancata una vera promozione del plesso». Di qui la proposta di un Open Day da sviluppare. «Sulla comunicazione possiamo sicuramente migliorare e lo faremo – ha assicurato il dirigente scolastico dell’Istituto Sacchetti Andrea Fubini –. Dopodiché l’organico viene assegnato dall’Ufficio Scolastico Regionale sulla base delle iscrizioni. Non ha niente di politico». Fra i temi, poi, c’è quello del tempo pieno e tempo corto, introdotto dalla consigliera di Cambiamenti Manola Guazzini. «A La Serra, dove abbiamo lo stesso problema, si è risolto ampliando lo stradario di riferimento del plesso e ampliando l’offerta col tempo pieno. Senza contare che se l’amministrazione comunale avesse finanziato quest’opera con un mutuo a suo tempo, a quest’ora avremmo già la nuova scuola e il recupero dei locali della vecchia».

«Già lo scorso anno abbiamo giocato la carta del tempo pieno proprio perché lo facevano anche la Don Bosco e La Scala – ha precisato Fubini –. Ma a quel punto parte delle famiglie ci ha contestato».

«È chiaro che non è possibile offrire un’offerta individuale che accontenti tutti – ha rincarato la dose il sindaco insieme all’assessora alla scuola Giulia Profeti. – Ciò che ci preme sottolineare è che, a differenza che a La Serra, dove da stradario i bambini sono pochi, nel caso di Ponte a Elsa ci sono. Il bacino è buono. Anche per questo facciamo un appello ai genitori e alla loro capacità di organizzarsi, di fare passa parola. Ne va del benessere della comunità, che sarebbe impoverita dalla chiusura della scuola». Niente, per ora, è dato sapere sul futuro della vecchia scuola. «Sarà messa a disposizione della comunità di Ponte a Elsa – dice Giglioli –. Decideremo come».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Il caso

Trovata morta in albergo, il sindaco: «Stavano scappando da qualcuno». Il cartello all’edicola, i sospetti e un paese sconvolto

di Ilenia Reali