Il Tirreno

Pontedera

Sconfitta l'Agenzia delle entrate

San Miniato, assolta imprenditrice delle pelli: «Non ha evaso 350mila euro di Iva»

di Pietro Barghigiani
San Miniato, assolta imprenditrice delle pelli: «Non ha evaso 350mila euro di Iva»

Il giudice accoglie la tesi della difesa: legittime le compensazioni crediti-debiti

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SAN MINIATO. Accusata di aver evaso l’Iva per quasi 350mila euro, la legale rappresentante di una società di commercio di pellami è stata assolta con la formula «perché il fatto non sussiste».

L’imprenditrice 45enne, titolare di una ditta con sede a San Miniato, era finita a giudizio con l’accusa di omesso versamento dell’imposta dopo la denuncia dell’Agenzia delle entrate.

Difesa dagli avvocati Rubina Colombini e Fabrizio Giuliano, l’imputata è stata assolta dal giudice Giovanni Zucconi al termine dell’udienza celebrata con rito abbreviato condizionato alla produzione di una serie di documenti. Quelle carte con cui la difesa ha dimostrato la legittimità dell’accollo del debito di imposta. L’imprenditrice aveva compensato crediti e debiti nei confronti dello Stato in un’operazione che per l’Erario non era corretta. Opposta l’interpretazione del Tribunale che ha riconosciuto regolare la compensazione e i contratti di accollo del debito. Si tratta di un tecnicismo che diventa sostanza, soprattutto quando si viene accusati di aver evaso il fisco. In sostanza, con il contratto di accollo il contribuente (accollato) estingue l’obbligazione tributaria mediante l’accollo da parte di un soggetto terzo (accollante) che si impegna a pagare i debiti dell’accollato attraverso la compensazione di propri crediti fiscali. L’accollante riceve mediamente tra il 60% e l’80% del valore nominale compensato. Questo è il prezzo di mercato, dovuto principalmente dalla difficoltà che lo Stato ha di liquidare i crediti di aziende che, per contro, hanno necessità e urgenza di liquidità. Per Agenzia delle entrate il credito utilizzato in compensazione era stato indebitamente utilizzato perché riteneva l’operazione non praticabile. Il giudice ha accolto la tesi difensiva ritenendo, contrariamente a quanto espresso dall’amministrazione finanziaria, valide le operazioni di accollo tributario effettuatel

P. B.

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