Il Tirreno

Pontedera

Il concorso

Premio Mazzinghi, le opere ci sono ma la consegna non è ancora fissata

Paolo Falconi
Da sinistra Mazzinghi insieme a Benvenuti (foto Carino) e lo storico match contro Ki-Soo Kim a San Siro
Da sinistra Mazzinghi insieme a Benvenuti (foto Carino) e lo storico match contro Ki-Soo Kim a San Siro

Un’altra occasione persa per ricordare il campione di boxe nella sua città

19 agosto 2022
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PONTEDERA. Lunedì saranno trascorsi due anni dalla scomparsa di Sandro Mazzinghi, il pugile che ha portato sul tetto del mondo negli anni Sessanta e Settanta il ring italiano e ha fatto conoscere Pontedera, città dove nacque il 3 ottobre 1938, ai quattro angoli dei continenti. Ha iniziato sul ring nel 1954 ed è stato campione del mondo dei pesi medi junior (1963-1965 e 1968-1969) e campione d’Europa della stessa categoria (1966-1968). È uno dei nove atleti a essere stato unanimemente riconosciuto campione del mondo di tale categoria nella storia del pugilato. E il suo nome è entrato anche nella hall of fame della boxe italiana. Era 22 agosto 2020 quando morì e tutta la città si strinse intorno ai familiari. Arrivò perfino il grande rivale di sempre, quel Nino Benvenuti, che dopo essersi chinato per un bacio sulla bara esposta nella chiesa del Crocifisso, scrisse un messaggio: «Ciao Sandro, ti ho rivisto per l’ultima volta e mi ha fatto felice. Sei sempre lo stesso e resterai nel mio cuore e nella mia anima. Ancora l’ultimo abbraccio che terrò nel mio cuore. Tuo Nino, quello di sempre».

E nei giorni immediatamente successivi ci fu quasi una corsa a pensare iniziative che lo facessero ricordare nel tempo.

Poi cala il silenzio, finché a marzo 2022 viene fuori il "Bando di concorso per l’ideazione e la realizzazione di una scultura da conferire come riconoscimento al vincitore del premio Alessandro Mazzinghi" ideato dal Comune di Pontedera. Entro il termine previsto arrivano sei proposte progettuali per una scultura come premio biennale denominato "Premio Alessandro Mazzinghi" destinato a una/un atleta o a un personaggio del mondo dello sport che si è particolarmente distinto/a per comportamenti virtuosi nello sport e nella società. È stata scelta l’opera di uno scultore locale, residente nella zona di Bientina, Mario Vincenti. Mentre il premio che l’amministrazione comunale consegnerà a una associazione sportiva locale è opera di Sarah Del Giudice. Però non è dato di sapere ancora quando i riconoscimenti verranno consegnati. A demerito di una città che però, nei suoi singoli, ha sempre voluto bene a Sandro Mazzinghi ma che non riesce a trovare uno sbocco ufficiale per tributargli il giusto omaggio e il giusto ricordo. Elementi che, invece, continuano ad arrivare in più forme, dai social, dagli articoli sui giornali, da libri e spettacoli teatrali, e pure inviti a manifestazioni sportive di vario genere ai figli David e Simone e alla moglie Marisa.

Il secondo anniversario della scomparsa poteva essere “l’occasione” per porre termine alla “pausa” nella sua città natale dopo l’idea di intitolare a Sandro Mazzinghi una via, o anche una piazza di Pontedera. O la passerella scolastica, ideale ponte con le nuove generazioni. Poi alla vigilia di Natale 2020 uno stop a qualsiasi iter: «Più avanti, magari, ragioneremo a mente lucida per cercare di omaggiare Sandro nel migliore dei modi». Il sindaco, Matteo Franconi, fu chiaro e diretto, dopo un mese di polemiche, al termine del quale anche stata la famiglia del campione del mondo dei pesi medi junior chiese di sospendere tutto.




 

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