Il Tirreno

Pontedera

in fila per donare 

La catena della solidarietà contro gli orrori travolge la contrada Il Villaggio

Paola Silvi
La catena della solidarietà contro gli orrori travolge la contrada Il Villaggio

Volontari al lavoro fino a mezzanotte dopo le donazioni da tutta la Valdera: «Tantissima generosità, non ce lo aspettavamo»

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BIENTINA. Come torri di Babele al contrario, erette verso il cielo, le cataste di cibo, medicinali e vestiti salgono di minuto in minuto. A destra le cose da mangiare, a sinistra quelle per coprirsi e scaldarsi. Al centro, quelle per curarsi. Da ore è una processione senza fine, senza orario. È il corteo dei pontederesi, dei ponsacchini, dei fornacettesi, dei bientinesi che arrivano in macchina o a piedi, in ordine, e scaricano borse e scatoloni. Il cuore d’oro della Valdera. Perché il popolo ucraino, sotto assedio, ha bisogno. E tramite i connazionali residenti in provincia di Pisa, che si fanno portavoce delle necessità, la gente risponde come può. Portando quello che può. Qui l’unica bomba è l’umanità che deflagra e dà il via a una catena di solidarietà continua. Succede a Bientina dove la contrada Il villaggio è rimasta aperta fino a dopo mezzanotte per raccogliere i prodotti da spedire in Ucraina.

«L’idea – racconta Simone Benvenuti, uno dei membri della contrada – è nata da una nostra amica che ha parenti che vivono là e che hanno bisogno di aiuto. Abbiamo pubblicato una lista dell’occorrente sui social e tramite il passaparola abbiamo veicolato il messaggio. Non ci aspettavamo davvero tutta questa generosità». Un via vai di gente, arrivata anche da paesi vicini, per donare. «Eravamo decine di volontari a raggruppare i prodotti, a chiudere le scatole e a trasferire il tutto nel punto di raccolta, poco distante dalla nostra sede. Per fortuna – continua Stefano – anche la Misericordia di Bientina ci ha dato una mano perché abbiamo dovuto fare molte staffette. Poi il materiale è stato caricato su un camion che proveniva direttamente dalla Polonia. Ora farà il percorso al contrario fermandosi, per un’altra tappa di approvvigionamenti, anche a Pisa».

E la gara di bontà senza confini non si ferma. A Pontedera, alla Bellaria dicono e essere «sommersi dalle offerte. È un grande dono. Una conferma della gentilezza della gente». Due stanze trasformate in magazzini improvvisati. Si cammina a malapena tra pile di buste e scatoloni. Pure l’angolo della palestra è utilizzato per smistare le ultime donazioni.

La raccolta è incessante. Sono partiti anche alla parrocchia di San Giuseppe, Fuori del Ponte. Stamani partirà il largo il primo carico. Ma non solo. La mappa dell’altruismo è diffusa e capillare. Le persone che vorranno potranno portare i prodotti da destinare alla popolazione ucraina al circolo Arci a La Borra, al circolo Arci a Santa Lucia in via del popolo e al circolo Arci a La Rotta in via Capecchi e alla Pubblica assistenza di Fornacette.

Dalle Misericordie pisane lanciano la lista, nel dettaglio, delle necessità. Si cerca acqua, pasta, riso, legumi, tonno, carne in scatola, latte omogeneizzato, shampoo, sapone liquido, pannoloni, assorbenti, coperte di lana, brandine pieghevoli, detersivi liquidi, borse dell’acqua calda, materassi, cuscini e lenzuola.

E oggi, alle 17,30, l’appuntamento è in corso Matteotti a Pontedera, di fronte a Palazzo Stefanelli, per manifestare contro la guerra e per un’Europa di pace insieme a tutte le forze dell’associazionismo democratico e pacifista.



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