Il Tirreno

Pontedera

L’arte di reinventarsi per dare alla figlia la forza della fiducia

P.S.
L’arte di reinventarsi per dare alla figlia la forza della fiducia

Michele Fois ha aperto un’erboristeria e ora punta sui gioielli Sardo di origine, ha fatto il sensitivo e il cabaret ma sogna l’agricoltura  

31 agosto 2021
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resilienza

«Per realizzare un sogno, una deve superare tante prove». Scriveva Louisa May Alcott in Piccole donne. E Giulia Fois è la grande Piccola Donna a cui il padre Michele (nella foto) ha dedicato le tante prove superate della sua caleidoscopica vita. Fino all’ultimo regalo. L’erboristeria pensata su misura per lei. Per offrirgli un’opportunità lavorativa. Ma le cose non sempre vanno come previsto. Quando il destino ci mette lo zampino. Così il centro naturale di via Rossini a Pontedera non solo ha aperto i battenti durante la prima ondata di pandemia, ma cerca di resistere alla crisi economica innescata dal Covid cambiando pelle. «Abbiamo aperto il negozio nel novembre 2019, proprio nel momento più difficile e abbiamo cercato di stringere i denti. Con costanza – racconta Michele Fois, per tutti Antony – abbiamo alzato la saracinesca ogni mattina. Ma gli incassi erano sempre più bassi. I soldi non sono la priorità ma ci servono per vivere. Così abbiamo registrato un nuovo brand e ottenuto la licenza per vendere anche preziosi».

La figlia Giulia è stilista e Michele spera che possa utilizzare e magari trasformare l’attività commerciale seguendo i propri sogni. Intanto hanno disegnato e prodotto la nuova linea di gioielli “Witty e Fanny” che fa bella mostra di sé nella vetrina principale del negozio. «E dovrebbe contribuire a dare una svolta alle entrate», spiega.

Witty e Funny sono due fantasmini, un maschio e una femmina. Buffo lui, civettuola lei, con tanto di fiocco rosa e ciglia allungate. Ispirati al mondo del paranormale. Perché Michele, nelle tante vite che ha vissuto, è stato un sensitivo di professione: «Ho ereditato il dono da mio nonno materno. Impongo le mani, faccio le segnature, curo il fuoco di Sant’Antonio. Dopo la morte di mio fratello ho iniziato a sentire la sua presenza accanto a me e si sono manifestate queste capacità speciali». Poi però, con la paura che la società non capisse, che la sua presenza fosse troppo ingombrante per la famiglia, alla nascita di Giulia, ha iniziato a diradare i suoi impegni che spesso lo portavano anche in televisione. E dopo una parentesi da cabarettista e sosia di Adriano Celentano in programmi come Vernice Fresca, Michele, di origini sarde ma cresciuto in Lombardia fino agli anni Ottanta, ha deciso di dedicarsi alle spezie, alle erbe aromatiche, ai saponi, ai fitofarmaci. Un volo pindarico sulle ali dell’amore verso la figlia. «Non voglio che si demoralizzi ma affronti questa difficile situazione economica con coraggio e fiducia. Con un’attività da cui partire. Voglio che sia libera e indipendente».

Michele conosce bene l’arte di reiventarsi. Una persona, tante storie lavorative diverse. A cominciare dalle origini, quando tirava su muri in pietra ed era talmente bravo che lo chiamavano la “mestola d’oro”. E oggi, ribelle a ogni destino banale, Fois ha già in mente altri cambiamenti: «Se in erboristeria tornassero gli incassi di una volta, mi farei volentieri da parte e mi dedicherei alla mia passione per il miele, aprendo un’azienda agricola a Santo Pietro Belvedere».

In fondo l’apicoltura fa parte del benessere, della cura e delle competenze naturali che già da tempo Michele padroneggia: «Ci sono prodotti erboristici e fitoterapici, tisane e barrette dove il miele è l’ingrediente principale. L’importante è saper ascoltare il cliente per poi consigliare il rimedio giusto. Chi viene da noi, proprio per questa atmosfera che si respira, per i colori pastello e il clima provenzale, se ne innamora».

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