Donazioni sangue, settimana dedicata alle forze dell’ordine
Carabinieri, poliziotti e agenti della Municipale sono inviati ad andare al Centro trasfusionale. Una campagna sostenuta dal Tirreno
PONTEDERA. «Il dono è la forma più antica di aiuto – afferma il dottor Fabrizio Niglio, primario – e se arriva da una neo-diciottenne, è ancora più bello». Il centro trasfusionale ha accolto Alisia Kazaferi, prima donatrice nata nuovo Millennio. «Le nuove generazioni sono senz’altro più social e distratte da internet – continua – ma questa ragazza ha dimostrato che il tempo per il prossimo lo si trova sempre». Alisia, insieme alla sua amica Ginevra Ferretti (classe 1999), sono un grande esempio per i giovani: spesso bistrattati, i ragazzi e le ragazze appena maggiorenni hanno dimostrato di avere una sensibilità speciale. Che guarda a chi ha bisogno.
«Da gennaio sono 75 gli studenti che hanno volontariamente deciso di donare, – racconta Niglio – una base solida, che ci fa ben sperare per il futuro». Non solo la donazione, ma anche la differita per poter contribuire. Un capitale umano importantissimo, che lo stesso primario e le associazioni come Avis e Fratres hanno curato nei numerosi incontri tenuti nelle scuole per sensibilizzare sul tema. Gli aggiornamenti. Dopo l’incendio avvenuto nel centro trasfusionale una settimana fa, il dottor Niglio tira le somme. «Grazie al lavoro di tutto il personale – commenta – siamo riusciti a limitare al minimo la chiusura per i donatori, che già lunedì sono tornati». Uno stop che non ci voleva, ma che non ha compromesso la campagna (supportata dal Tirreno) che da mesi vuol rendere il Lotti autosufficiente. «I numeri sono ancora parzialmente negativi, – afferma Niglio – ma siamo in ripresa».
A oggi, le unità di sangue donate nel 2018 sono 74 in meno rispetto all’anno scorso, mentre c’è un’eccedenza di 132 donazioni di plasma. In totale, un positivo di 58. Ma di sangue c’è sempre bisogno. «Naturalmente puntiamo a migliorare – continua – ciò che è veramente importante, comunque, sono i pazienti». Il rilancio. Da oggi, il centro trasfusionale punta al rilancio. «Comincia la settimana dedicata alle forze dell’ordine – spiega Niglio – e domani (oggi, nda) saremo aperti per tutti».
La speranza è quella di assistere a una vera e propria carovana della donazione. «Siamo praticamente in un accampamento – sorride il primario – ma il laboratorio è attivo, aspettiamo solamente i donatori». Se dunque il personale sanitario ha fatto la sua parte, garantendo il rientro dell’emergenza già nella serata di sabato, adesso tocca alla città. «Non c’è un’emergenza – conclude Niglio – ma dobbiamo ripartire alla grande». Portare avanti il messaggio e la cultura del dono è semplice. Come insegna Alisia.