Cani sbranati, è allarme lupi
Vicino a Miemo alcuni cacciatori trovano i loro segugi divorati: «Fate attenzione a quei boschi»
MIEMO. «I nostri cani sono stati sbranati dai lupi, poche ore dopo che li abbiamo persi nel bosco abbiamo ritrovato soltanto le carcasse». A lanciare l’allarme sono alcuni cacciatori, che domenica 27 dicembre erano in gruppo, per una battuta di caccia al cinghiale nelle campagne dell’alta Valdicecina. «Alle 14 - spiega Sorgi Gennai, proprietario dei tre animali scomparsi - i cani erano con noi, poi si sono persi nella macchia». Sul momento i cacciatori non si sono preoccupati troppo, dato che spesso i cani da caccia si allontanano alla ricerca delle prede. Il fatto è che gli animali, tre segugi maremmani a pelo fulvo, non hanno più risposto ai richiami del padrone. «Eravamo sotto la Rocca di Miemo - racconta Roberto Belli, un altro cacciatore che faceva parte del gruppo - e abbiamo avviato subito le ricerche, anche grazie al sistema satellitare che abbiamo sui cellulari che è collegato ai trasmettitori inseriti nei collari dei cani e permette di avere le coordinate geografiche degli animali».
Le ricerche sono andate avanti tutta la notte. Ieri mattina la macabra scoperta. «Li abbiamo trovati - prosegue Gennai - soltanto stamani presto (ieri mattina, ndr) dopo aver perlustrato tutti i boschi della zona. A un certo punto, quasi all’alba, ho sentito il rumore di un campanellino, come quello che i miei cani avevano al collo». Gennai ha sperato che le ricerche terminassero con un lieto fine. «Invece - ricorda - andando nella direzione da cui proveniva il rumore, ho visto uno dei segugi a terra, completamente divorato. E, a pochi metri da me, ho visto chiaramente un lupo».
Poco distante dalla prima carcassa, i cacciatori hanno trovato anche un secondo cane. «Anche questo era stato mangiato - racconta Belli - La testa è rimasta quasi intatta, ma dal collo in giù i lupi hanno dilaniato gli animali, di cui sono rimaste soltanto le ossa del costato». Immagini pesanti per il padrone dei cani, che assicura come la colpa sia da addebitare ai lupi. «Uno l’ho visto chiaramente - ripete Gennai - e poi sappiamo che anche un altro gruppo di cacciatori, in quella zona, ha perso sei cani e anche quelli sono stati divorati. Crediamo che in quell’area da tempo ci sia un branco di lupi, che evidentemente attacca anche gli animali non selvatici». Tra l’altro Gennai non è riuscito a trovare il terzo segugio scomparso. «Credo che i lupi - dice - lo abbiano trascinato in una tana per poi mangiarlo».
Un allarme che i cacciatori lanciano principalmente per mettere in guardia chi frequenta i boschi dell’alta Valdicecina. «Oltre al dispiacere per i cani - terminano i due cacciatori - vogliamo avvertire le persone che per vari motivi sono solite andare in quella zona. Se davvero un branco di lupi si è insediato in quell’area, è chiaro che ci sarebbe un grosso pericolo non solo per i cacciatori, ma anche per i fungaioli e per chi va a passeggio nei boschi».
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