Il Tirreno

Pistoia

Commercio che cambia

Pistoia, chiude la norcineria Orsi: dal 1922 a oggi – Chi compra la storica attività e cosa cambierà

di Stefano Baccelli

	Arduino Orsi e la storica norcineria
Arduino Orsi e la storica norcineria

Le parole del titolare Arduino Orsi: «L’età avanza anche se la salute ci sarebbe – prosegue – perciò è il momento di compiere un passo indietro»

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PISTOIA. Piazza della Sala rischiava di doversi privare di un locale simbolo: la Norcineria Orsi, ma probabilmente non sarà così. «Devo rallentare» dice a chiunque si presenti per chiedere notizie il titolare Arduino Orsi. «L’età avanza anche se la salute ci sarebbe – prosegue – perciò è il momento di compiere un passo indietro».

La storia nata nel 1922

Orsi, sessantasette anni ottimamente portati, fa capire che non sia ancora giunto il momento di appendere il mestolo al chiodo: «L’attività sarà rilevata da una società che ha già due ristoranti, di cui uno a Prato». Il ristoratore fa anche sapere che: «Da giorni insegniamo all’acquirente i segreti della nostra proposta. L’esercizio chiuderà i primi di novembre, ma solo per quindici giorni. I nuovi proprietari faranno le loro scelte, tuttavia sono convinto che conserveranno la tradizione del locale e forse anche il suo nome». Orsi è legatissimo alla sua “creatura”, visto che il “brand” resiste dal 1922. «La tradizione familiare iniziata dal nonno e proseguita da mio padre finisce con me. D’accordo con mia moglie abbiamo deciso di smettere per questioni soprattutto anagrafiche e anche per salvaguardare la nostra salute che è il bene più prezioso». Arduino dichiara: «Se vi saranno le condizioni potrò continuare io stesso a lavorare, ma liberato dall’impegno della conduzione del locale». Gentilissimo va a servire una coppia di turisti che si è appena accomodata ai tavoli disposti all’esterno. La mattinata è splendida: «Il menu l’abbiamo scelto – afferma la cliente sfoggiando un gran sorriso – ci dica solo dove gira il sole». Alla norcineria Orsi si possono gustare profumi e sapori di una Pistoia ancora vera. Si tratta di un locale tipico ma suo modo atipico: «Puoi entrare e ordinare migliacci e necci per gustarli mentre passeggi oppure portarli a casa, ma anche sederti per assaggiare zuppe con i prodotti dell’orto a chilometro zero, i maccheroni pistoiesi al ragù rigorosamente fatti in casa e tante altre genuinità. Già l’insegna spiazza un po’: non leggi da nessuna parte ristorante, campeggia invece una scritta: “Norcineria”, che sa tanto di vintage e negozio di prossimità. La spiegazione nasce dalla storia di questo esercizio ultracentenario. La prima sede sorgeva in via Carratica 34 ed era una bottega che lavorava e vendeva carni di maiale già pochi anni dopo la fine della Grande Guerra 1915/18. L’azienda fu aperta dai fratelli Enrico e Adelindo Orsi con il cugino Alfonso Olivieri. Negli anni cinquanta ditta fu ripresa da Giuseppe, il padre di Arduino, sempre proseguendo la lavorazione delle carni di maiale, aggiungendo vitello e pollame.

Fino a oggi

Fu Arduino, che nel 1974 aveva raggiunto il padre nel mestiere, ad aprire l’attuale locale al numero 13 di piazza della Sala nel 1986 pur rimanendo in società con il padre fino al 1994. Arduino è restato dietro il bancone fino ai nostri giorni e a gennaio ha ricevuto una targa della Confcommercio come negozio storico centenario. Tutto lascia intendere che questo pezzo di tradizione pistoiese continui la sua proposta di genuinità e allegria. Del resto nessuno e per primo il suo mentore vuole rinnegare lo slogan che campeggia sulle tovagliette in carta rigorosamente gialle che si appoggiano sui tavoli pieghevoli in legno: “Norcineria Orsi dal 1922, una storia che continua e si evolve”. In occasione del riconoscimento ricevuto da Confcommercio Arduino pareva già orientato verso la traiettoria che si profila oggi: «Al momento – disse – mi aiuta mia moglie, ma per i prossimi anni fatico a intravedere un ricambio. Vorrei però dirgli che il lavoro è tanto, ma la soddisfazione finale moltissima». L’esortazione parrebbe essere stata raccolta.

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