Morti, dispersi e feriti: perché l’assalto al bosco dei fungaioli sta diventando pericoloso – I consigli da adottare
Sulle montagne pistoiesi è ormai un bollettino continuo: tra le buone norme c’è anche un’app gratuita per il cellulare
PISTOIA. Morti, feriti, dispersi. Sulle montagne pistoiesi è ormai un bollettino di guerra. Come ogni anno, quando i funghi iniziano a fare capolino fra le foglie dei castagni o delle faggete, i boschi che circondano Pistoia sono presi d'assalto da tantissimi fungaioli, molti dei quali si rivelano poi totalmente inadatti e inesperti ad affrontare le potenziali insidie che si celano dietro a quest'attività. Se a questo si somma il fatto che molti fungaioli sono persone anziane, in tantissimi casi ultraottantenni, ecco che il quadro si complica ulteriormente.
Oltre ai potenziali incidenti come le cadute e ai casi di persone che perdono l'orientamento nei boschi che credono di "conoscere come le proprie tasche” si possono sommare eventi legati alle condizioni di salute dei singoli individui, come è accaduto ieri, 11 settembre, sulle montagne dell'Acquerino.
Il decesso
Qua un attacco cardiaco è stato infatti fatale a Angelo Scarnati, pensionato pistoiese di 84 anni, morto ieri mattina mentre stava cercando i suoi tanto adorati porcini. L'uomo era nato a Pistoia il 30 ottobre del 1940 e abitava in via Monterosa, al villaggio dello Scornio. A rendersi conto che qualcosa non andava sono stati altri fungaioli che lo hanno notato accasciato al suolo e che hanno allertato i soccorsi. Sul luogo, peraltro non troppo lontano dalla strada, sono giunti in brevissimo tempo gli uomini e i mezzi del soccorso alpino e un'automedica attrezzata il cui personale non ha però potuto far altro che constatare la morte dell'uomo. Il suo corpo è stato quindi recuperato dal servizio recupero salme della Misericordia di Pistoia e in seguito messo a disposizione della famiglia per le esequie.
Migliorano invece le condizioni di Luigi Cafissi, il pensionato di Montale caduto lunedì scorso, 8 settembre, in un canalone nei boschi intorno a Torri, nel Comune di sambuca pistoiese. L'uomo stava cercando porcini insieme a un suo amico in una zona boschiva molto battuta in questi giorni. I due amici si erano separati per poter ispezionare meglio il terreno quando Luigi Cafissi non si è accorto di un canalone e ci è finito dentro. Il suo amico, una volta resosi conto della situazione, ha allertato i soccorsi, che hanno provveduto a trasportare il ferito all'ospedale di Careggi con un elisoccorso Pegaso. Nella giornata di ieri Cafissi ha iniziato a rispondere meglio alle terapie, facendo così prevedere che a breve potrà essere dichiarato fuori pericolo.
I boschi frequentati sin dalla gioventù si sono invece tramutati in un labirinto per alcuni cercatori sopra l'abitato di Femminamorta, nel comune di Marliana e a Spedaletto, nel comune di Pistoia. In entrambi i casi si è trattato di ultraottantenni che, una volta compreso di non riuscire più a individuare la via d'uscita dalla “selva oscura" in cui erano caduti, sono stati colti dal panico. Per recuperare l'ultraottuagenario che si era smarrito nei boschi intorno a Spedaletto, sono stati fatti intervenire finanza e carabinieri forestali, visto che tutte le squadre dei vigili del fuoco della zona erano comunque impegnate nella ricerca di altre persone.
Nei boschi intorno a Femminamorta invece un altro cercatore di funghi dalla carta d'identità piuttosto "pesante" nella tarda mattinata di ieri aveva comunicato per telefono ai suoi amici che non riusciva più a trovare la via d'uscita. Immediatamente sono stati attivati i soccorsi per poterlo recuperare. Due ore più tardi comunque l'uomo ha dato notizie di sé, dicendo di aver incrociato nel bosco altri cercatori a cui ha raccontato la sua disavventura, ottenendo da loro un passaggio in auto fino alla sua auto. Altri casi di cercatori di funghi dispersi sono stati segnalati per tutta la giornata di ieri, sia sul versante pistoiese che nelle alture che sovrastano la Valdinievole. Uno anche a Medicina, trovato dopo un paio d’ore di ricerca.
I consigli
Proprio per ovviare a queste situazioni, il Soccorso alpino toscano sottolinea come sia importante accostarsi a un'attività delicata come la ricerca dei funghi con una dose di responsabilità davvero elevata. «Negli ultimi dieci giorni – spiega il Sast – i tecnici del Soccorso alpino sono stati quotidianamente impegnati in operazioni di ricerca e recupero di persone disperse o in difficoltà, molte delle quali proprio durante la raccolta dei funghi. In una giornata si sono registrati ben 8 interventi, in un'altra 9. Numeri che parlano da soli e che danno un'idea della leggerezza con la quale spesso ci si approccia a questa attività».
Per evitare che situazioni del genere si ripetano per tutto l'autunno, distogliendo magari preziose risorse da altre operazioni di emergenza che possono verificarsi giorno per giorno, il comando del Soccorso alpino toscano, detta alcune semplici regole di comportamento che possono salvare la propria vita, quella degli altri evitando di mettere a dura prova l'intera macchina dei soccorsi regionali. «La prima cosa da fare è quella di comunicare sempre la propria destinazione e non andare mai da soli. Occorre quindi procedere in gruppo, non perdendo mai di vista i bambini e gli anziani. Essenziale è tenere sempre con sé il proprio cellulare acceso e ben carico, portando dietro anche una batteria carica di riserva. È anche buona norma scaricare sul proprio cellulare l'applicazione gratuita GeoResQ, che permette di inviare un allarme con la propria posizione direttamente al Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Per addentrarsi in montagna occorrono calzature appropriate, indumenti impermeabili, maglioni e teli termici, che possono risultare di essenziale utilità in caso di soste prolungate all'aperto. Si consiglia di vestirsi con colori visibili e non mimetici, per facilitare eventuali operazioni di ricerca».