A Pistoia il numero più alto di diabetici di tutta la Toscana, il primario: «Il governo renda accessibile il nuovo farmaco»
Per il dottor Anichini «una persona su tre ha anche problemi di sovrappeso e obesità Colpa dei cibi spazzatura
PISTOIA. Una notizia buona e una cattiva per i pistoiesi. È nella nostra provincia la percentuale più alta in Toscana - tra le persone sopra i 16 anni - di pazienti con diabete di tipo 2.
Un primato poco invidiabile, a cui fa da contraltare una notizia (non surrogata da dati specifici a livelli provinciale) di minori problemi dei toscani con sovrappeso e obesità. A rivelarlo è lo studio Passi (Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia) un sistema di sorveglianza epidemiologica promosso dal Ministero della Salute che analizza lo stato di salute della popolazione italiana attraverso sondaggi condotti dalle Aziende sanitarie locali. Lo stesso studio indica anche che i cittadini con un’istruzione base o medie inferiore hanno una prevalenza di sovrappeso e obesità maggiore rispetto a quelli con istruzione superiore o laurea. La prevalenza del sovrappeso è comunque un problema diffuso sia in Toscana che in Italia. Secondo i dati dell'Istituto superiore di Sanità, in Italia il 48,3% della popolazione adulta è in sovrappeso, mentre in Toscana la percentuale è del 47,6%. Secondo tali dati in Italia il 21,7% della popolazione adulta è obeso, mentre in Toscana la percentuale è del 17,6%.
La notizia cattiva è che l'area pistoiese è, nell’ambito Usl Centro, la provincia toscana con il più alto tasso di prevalenza di diabetici di tipo 2 (quello che colpisce gli adulti): ben il 6,76 %, contro una media toscana del 6,4% (frutto di un 6,1% di Asl Centro; 6,7% di Asl Nord Ovest, 6,4% di Asl Sud Est). Nel nord Italia la percentuale di diabetici è del 5,5%, al sud del 7, al centro del 6%.
Ai diabetici, alle persone in sovrappeso e gli obesi può venire in soccorso un farmaco di nuova generazione. Di tutto questo ne parliamo con Roberto Anichini, direttore Sos Diabetologia dell’area pistoiese. Il dottor Roberto Anichini è dirigente medico nella disciplina di Malattie metaboliche dell’area pistoiese e dunque anche specialista dell'eccesso ponderale, ovvero del sovrappeso.
Dottor Anichini, perché la gente è in sovrappeso?
«Stili di vita e alimentazione incidono in modo prevalente, però abbiamo fatto delle indagini da cui emerge un dato incontrovertibile. Percentuali maggiori di persone in sovrappeso si riscontrano tra le persone con scolarizzazione più bassa e condizioni economiche disagiate. Il cibo spazzatura è più a buon mercato».
Il rapporto degli italiani con la bilancia è sempre più in crisi?
«Il dato sul sovrappeso in Italia ha una percentuale ormai “americana”. Una persona su tre nel nostro Paese ha problemi con la bilancia, che ogni anno causano 57mila decessi. Il 36% della popolazione italiana, ossia 25 milioni circa. In Toscana, secondo i dati emersi dall’ultima indagine conoscitiva della Commissione sanità del consiglio regionale, 4 adulti su 10 risultano in sovrappeso, il 10% convive con l’obesità e il 30% dei giovani soffre di problematiche correlate. Ormai si parla dell’obesità come di una pandemia».
È realmente possibile combattere il problema attraverso farmaci?
«Da sette/otto anni esistono farmaci di tipo ormonale che mimano gli effetti degli ormoni gastroenterici, quindi dell’intestino. C’è un ormone, il Glp1 agonista, che viene prodotto dal nostro organismo e dura pochi secondi per agire sul senso di sazietà. Gli ormoni dei tali farmaci agiscono in maniera cronica e soprattutto sul centro della sazietà e dell’appetito, attivando una serie di metabolismi nell’organismo sia del tessuto adiposo che degli zuccheri da far sì che ci sia una perdita di peso».
Quanto costano?
«Una scatola, che dura un mese, costa da 350 a 400 euro a seconda del dosaggio. Sono farmaci per il diabete e sono garantiti solo ai diabetici. Chi è solo obeso se li deve comprare. Si tratta del semaglutide, già presente da tempo sul mercato. Recentemente un’azienda che tra l’altro ha una delle sue fabbriche più importanti in Italia a Sesto Fiorentino, Eli Lilly Italia Spa, ha prodotto un farmaco di nuova concezione che si chiama tirzepatide o mounjaro. Contiene una sostanza che imita un altro ormone intestinale - il Gip - che stimola il rilascio di insulina da parte del pancreas e produce risultati eccellenti per la perdita di peso. Questi farmaci esistono in vari dosaggi. Sono come se fossero uno stucco su una parete incrostata e la rende perfetta. Si arriva a perdere il 20% del peso corporeo, una percentuale che fino a pochi anni fa non si raggiungeva neppure con l’intervento di chirurgia bariatica, di cui a Pistoia abbiamo dei luminari come il dottor Palandri».
Quindi alla fine, a essere estremante sintetici, che cosa fanno questi farmaci?
«Riducono l’appetito, offrono senso di sazietà e rimaneggiano tutto il sistema metabolico e garantendo il miglioramento della glicemia».
Si tratta di una cura, oppure si devono assumere per sempre?
«Sono farmaci che curano il metabolismo e quindi chi lo assume per dimagrire può fare dei cicli, non così può essere per i diabetici».
Questi farmaci solo mutuabili?
«Lo sono solo per i diabetici. Se vuoi il farmaco per vincere la prova costume devi comprarlo. Serve la prescrizione del medico con attestazione di patologia conclamata per ottenerlo gratuitamente. La Toscana è l’emblema e l’eccellenza della sanità pubblica e come persona che gira il mondo posso testimoniarlo, tuttavia ci deve sempre essere la capacità assoluta e indispensabile di discernere e quindi dispensare determinati farmaci tenendo conto delle compatibilità economiche e intervenire sulle patologie conclamate. Abbiamo fatto richiesta al Ministero per poter garantire a certe popolazioni particolarmente a rischio di poterlo dispensare sotto la copertura del Servizio sanitario nazionale».
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