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Elezioni in Toscana, Bernard Dika sul trampolino: «Per Pistoia la miglior candidatura possibile per il consiglio regionale»

di Cristiano Marcacci

	Bernard Dika, coordinatore di "Giovanisì"
Bernard Dika, coordinatore di "Giovanisì"

Cresciuto in città, attualmente è il portavoce di Eugenio Giani ed è stato presidente del Parlamento degli Studenti. I Giovani Democratici: «Crede davvero nel rinnovamento»

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PISTOIA. Con l’avvio della campagna elettorale per le Regionali di ottobre, coinciso con l’ufficializzazione da parte del Pd della candidatura a presidente del governatore uscente Eugenio Giani, si fanno sentire anche i Giovani Democratici. Iniziano da Pistoia, dove Sofian Aboulmachayl, 27 anni, laureato in Giurisprudenza, vicesegretario regionale e segretario provinciale dei Giovani Democratici, in questa intervista a Il Tirreno fa apertamente per primo il nome di Bernard Dika quale miglior candidato possibile per il territorio al consiglio regionale. Come noto, Bernard Dika, 27 anni, cresciuto proprio a Pistoia, è attualmente il portavoce dello stesso di Eugenio Giani ed è stato presidente del Parlamento degli Studenti. Insignito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell’onoreficenza di “Alfiere della Repubblica”, è l’ideatore del Next Generation Fest ed è il coordinatore di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.

Sofian Aboulmachayl, come è essere un giovane in politica oggi?

«È come camminare controvento: faticoso, ma necessario. Abbiamo l’energia di chi crede nel cambiamento e affrontiamo lo scetticismo di chi ci considera “troppo giovani”. Proprio qui sta la nostra forza: saper guardare oltre, immaginare ciò che ancora non c’è e avere il coraggio di costruirlo. Significa rompere schemi stanchi, parlare un linguaggio diretto, dare voce a una generazione che pretende concretezza. È prendersi la responsabilità di cambiare le cose, oggi, senza aspettare il via libera di qualcun altro».

Negli ultimi anni, in Toscana, quali politiche hanno davvero migliorato la vita dei giovani?

«Quando alla guida della Regione c’è chi crede che i giovani siano una risorsa e non un problema, i risultati si vedono. Con Eugenio Giani sono arrivate borse di studio, libri gratis, asili nido gratis, sostegno all’imprenditoria giovanile. Politiche raccolte sotto un progetto che ha fatto scuola: Giovanisì. Migliaia di ragazzi ne hanno beneficiato, dimostrando che quando si investe sulle nuove generazioni non è uno spreco».

Oggi quali prospettive ha un giovane che vuole restare a Pistoia?

«Pistoia avrebbe potenzialità enormi: siamo vicinissimi a Firenze, potremmo essere un polo culturale e lavorativo attrattivo. Ma in questi otto anni di destra alla guida della città ci siamo isolati. I giovani, davanti a poche opportunità e spazi trascurati, se ne vanno altrove. Basta guardare la Biblioteca San Giorgio: dovrebbe essere il simbolo, e invece è lasciata andare. Se non si investe nelle cose più semplici, come pensiamo di trattenere i giovani?».

In vista delle regionali, quale rappresentanza può aiutare Pistoia a valorizzare le sue potenzialità e superare i suoi problemi?

«Qualcuno libero da vecchi schemi e capibastone, logiche correntizie di partito. Qualcuno credibile e capace di parlare a chi non si riconosce più nella politica. Riprendo le parole del segretario regionale Emiliano Fossi: “O si cambia o si muore”. Diamo spazio a chi può generare entusiasmo vero».

E per lei, chi può essere questa figura?

«La miglior candidatura possibile per il consiglio regionale, per la provincia di Pistoia, è Bernard Dika».

Perché proprio lui?

«Non solo perché è giovane, ma perché rappresenta il cambiamento. In questi anni ha coinvolto migliaia di ragazzi abbattendo quel muro di sfiducia che spesso ci separa dalla politica. Bernard è del nostro tempo: conosce idee e soluzioni, e non ha paura di rompere vecchi schemi. La sua candidatura sarebbe il segnale che il Pd crede davvero nei giovani e nel rinnovamento. Tra la gente, quando si fa il suo nome, si accende entusiasmo e voglia di partecipare. In modo trasversale. Bernard sarebbe la persona giusta al momento giusto».

In sintesi, quindi?

«Abbiamo l’occasione di dare a Pistoia una voce nuova, credibile e capace di unire. Una candidatura che nasca dai territori e parli a tutta la comunità, soprattutto a chi si è allontanato dalla politica. Perché il cambiamento non aspetta: o lo facciamo adesso, o mai più».

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