Omicidio Blandino, sequestrato il furgone del figlio: le tracce di sangue, il tragitto e le ultime ore da ricostruire
In queste ore l’autopsia e gli esami per l’identificazione definitiva del corpo e per stabilire le cause del decesso
QUARRATA. Potrebbe essere il furgone sequestrato dagli inquirenti, il mezzo utilizzato da Giuseppe Blandino per portare il corpo senza vita del padre Salvatore dalla sua abitazione in via della Repubblica a Quarrata al campo in via Branaccia alla Ferruccia di Agliana, dove nel tardo pomeriggio di martedì, 22 luglio, è stato ritrovato sepolto vicino a un fossetto. Proprio a due passi dal capannone frequentato dal figlio Giuseppe, 42 anni, per svolgere la sua attività di fabbro.
Una circostanza che, assieme agli elementi in grado di orientare la bussola verso via Branaccia – come le celle telefoniche a cui risultava agganciato il cellulare del 70enne scomparso e il fiuto dei cani molecolari – ha fatto sì che i sospetti si stringessero attorno al suo unico figlio, sottoposto a fermo la stessa notte tra martedì e mercoledì. Le tracce di sangue rivenute sulle pareti interne, indurrebbero la procura a ritenere che l’omicidio sarebbe avvenuto nella casa di Quarrata, da cui Salvatore Blandino era scomparso dalla fine di giugno. Poi, l’assassino avrebbe caricato la vittima sul furgone e raggiunto via Branaccia, luogo designato per l’occultamento del cadavere.
La nota
«In tale zona, i carabinieri, supportati da unità cinofile e da personale dei vigili del fuoco con l’impiego di droni, hanno condotto operazioni di ricerca che hanno portato al rinvenimento del corpo, verosimilmente appartenente a Salvatore Blandino – spiegano i carabinieri in una nota – Gli elementi raccolti inducono a ritenere che si tratti di un caso di parricidio».
Al momento, tuttavia, siamo ancora nel campo delle ipotesi. Del resto non c’è ancora la certezza che il corpo ritrovato sia quello dell’uomo cercato per settimane, dopo le segnalazioni delle sorelle e la denuncia di scomparsa dello stesso figlio. I carabinieri parlano di «elevata probabilità», nonostante lo stato di decomposizione del corpo sia tale «da non permetterne l’immediata identificazione e l’individuazione delle cause del decesso». Per appurare questi aspetti ci vorranno l’autopsia e le analisi sul dna, che saranno effettuate oggi, 25 luglio, a Careggi dal medico legale Stefano Pierotti e dal genetista Ugo Ricci. Com’è stato ucciso Salvatore Blandino? C’è un’arma del delitto? Sono domande chiave a cui gli esami potranno dare risposta. Così come si continua ad indagare sul possibile movente: alcuni indizi farebbero pensare a motivi di natura economica, con quel prelievo di qualche centinaia di euro fatto da Salvatore prima di sparire nel nulla e alcuni suoi vicini che ultimamente avrebbe sentito litigare spesso padre e figlio.
Secondo l’avvocato difensore di quest’ultimo, Enrico Giuntini, non ci sarebbero elementi concreti per ricondurre a Giuseppe ciò che è successo a suo padre. Il 42enne è attualmente in carcere a Pistoia, dove sempre oggi si terrà l’udienza di convalida del fermo di indiziato di delitto a cui è stato sottoposto. Il giudice per le indagini preliminari sarà inoltre chiamato a decidere se applicare una misura cautelare nei suoi confronti.