Il Tirreno

Pistoia

Il caso

Pistoia, allarme parvovirus al Rifugio: morti tre cani, stop alle adozioni

di Giancarlo Fioretti
(foto d'archivio)
(foto d'archivio)

La presidente Ghelardini: «Gli ambienti sono stati tutti sanificati e il peggio è passato: ha aiutato il fatto che i nostri animali siano vaccinati»

3 MINUTI DI LETTURA





PISTOIA. «Per noi sono state giornate terribili. Purtroppo il parvovirus può passare anche per via aerea e colpisce per prima i soggetti immunodepressi, che spesso non lo superano». Con questa parole Natalia Sciarrillo, consigliera dell'Enpa di Pistoia, parla della tempesta che si è abbattuta nei giorni scorsi sul Rifugio del cane di via Agati proprio in un periodo, cioè l'estate, dove le forze dei volontari sono messe a dura prova nel cercare di assorbire i tanti animali vittime di abbandono.

Il parvovirus è un'insidia che può colpire sia cani che gatti. Quest'ondata di contagio, che ha flagellato l'intera zona di Pistoia, si è concentrata però solo sui cani, mietendo purtroppo tre vittime. I suoi sintomi sono il vomito, la diarrea e l'inappetenza. Non è pericoloso per l'uomo ma per i nostri amici a quattro zampe può essere letale e per questo la vaccinazione è l'unica arma in grado di proteggere gli animali dal contagio. «Per poter gestire al meglio la situazione – prosegue Natalia Sciarrillo – anche tutti i cani che risultavano comunque essere perfettamente sani sono dovuti restare chiusi nei box senza la possibilità di poter sgambare. Insomma, un dramma per loro e per tutti noi volontari».

Chi ha seguito con cura e dedizione l'intera vicenda è la presidente dell'Enpa di Pistoia Rossella Ghelardini che nei giorni più difficili dell'epidemia si è prodigata per salvaguardare il più possibile la salute degli ospiti del Rifugio e, più in generale, di tutti i cani del territorio. «A seguito di questi episodi – dice la presidente dell'Enpa – sono state tempestivamente approntate le misure di contenimento e sanificazione previste, oltre all'immediato ricovero dei casi positivi in cliniche specializzate. I primi cani guariti hanno già fatto ritorno al Rifugio».

Superata quindi questa difficile situazione, la presidente dell'Enpa di Pistoia guarda però al futuro che, quando si tratta di animali abbandonati, è in definitiva l'unica cosa che conta davvero. «Nei prossimi giorni – dice Rossella Ghelardini – sarà possibile riprendere la campagna di adozioni seguendo le indicazioni del servizio veterinario. Per il territorio non ci sono poi altri problemi. I cani che uscivano in passeggiata sono tutti pluri vaccinati. Per questo, non è proprio il caso di creare inutile allarmismo. Per noi è stata una grande tragedia che ci vede ogni giorno impegnati a dare il massimo anche con forti esposizioni economiche».

L'importante quindi adesso è far sì che i tanti cani abbandonati che hanno trovato ospitalità al Rifugio possano trovare una famiglia che li possa accogliere. «Ora serve positività – conclude Natalia Sciarrillo – ed è essenziale che si possa ripartire con tante adozioni. I nostri cani se lo meritano ma anche i tanti volontari che si prodigano perché questa struttura possa affrontare ogni giorno le sfide più difficili». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Flash dalla Toscana

Lutto

Sanità, morto il professor Pier Luigi Duvina: ex primario al Meyer

Estate