Il Tirreno

Pistoia

Il ritratto

Trovato morto in un dirupo: chi era il pistoiese Alessandro Niccolai e la gita con l’amico prima di sparire nel bosco

di Tiziana Gori e Luca Tronchetti

	Alessandro Niccolai con la moglie Maria
Alessandro Niccolai con la moglie Maria

Il 60enne dipendente della Hitachi era partito per andare a fare funghi, poi l’uomo che era con lui non l’ha visto tornare e ha dato l’allarme: dopo ore di ricerche la tragica scoperta. Lascia la moglie e due figlie

16 settembre 2024
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«Sì, gli piaceva cercare funghi. L’ultimo messaggio me lo ha mandato venerdì scorso (13 settembre, ndr). Gli ho detto che era meglio andare durante la settimana. Avremmo preso qualche ora di ferie. Poi ho saputo che era partito per Pian di Novello con un amico di Chiesina».

La tragedia vissuta in fabbrica

Le notizie si sono rincorse confuse e parziali in Hitachi, fino a quando nel primo pomeriggio di lunedì 16 settembre non è arrivata la conferma del decesso di Alessandro Niccolai. Tiziano Barbiconi, ex delegato Fiom, era un suo caro amico. Non nasconde l’amarezza: «Non capisco come abbia fatto a camminare così tanto da “spoggiare” in Garfagnana, ma il bosco può indurti in errore». Il corpo di Alessandro Niccolai, che avrebbe compiuto 60 anni a novembre, è stato ritrovato poco dopo le 8,30 di lunedì 16 settembre in fondo a un canalone in località Capanne di Siviglioli, a circa mille metri di altezza, nel comune di Bagni di Lucca.

Sparito nel nulla

A dare l’allarme nel pomeriggio di domenica 15 settembre era stato un amico con cui era partito verso Pian di Novello. Una volta giunti nel bosco le loro strade si erano separate. Ma tornato all’auto posizionata in uno spiazzo a Pian di Novello non aveva trovato ad attenderlo Alessandro Niccolai. Così, preoccupato per la sua sorte, alle 17 ha avvertito i soccorsi. Sul posto si sono diretti i vigili del fuoco del comando di Lucca in quanto, dalle informazioni in possesso dell’amico, era possibile che “Sandrino” fosse sconfinato nel territorio lucchese. Oltre ai pompieri nella zona si è recata una squadra speleo-alpino-fluviale, i vigili del fuoco di Pistoia con una squadra composta da piloti di droni, unità cinofile e mezzi quad per l’esplorazione delle strade impervie.

Il ritrovamento

Purtroppo alle prime luci dell’alba il cadavere di Niccolai è stato avvistato in fondo a una scarpata in una zona particolarmente impervia. È stato avvisato anche il magistrato di turno, il sostituto procuratore Lucia Rugani. Inizialmente era stato allertato l’elisoccorso Pegaso, ma visto che per l’uomo ormai non c’era più nulla da fare e, in considerazione delle complicate operazioni di recupero della salma causate sia dalla morfologia della zona che dal forte vento, è stato deciso di intervenire l’elicottero Drago del reparto volo dei vigili del fuoco di Cecina. Il corpo senza vita di Niccolai è stato caricato a bordo del mezzo che poi è atterrato all’impianto sportivo di Cutigliano, dove è stato preso in consegna dagli operatori di zona. La procura di Lucca attende in mattinata di ricevere gli atti, ma in considerazione della natura accidentale del decesso non verrà aperta l’indagine e il magistrato disporrà la riconsegna della salma alla famiglia per la celebrazione dei funerali.

Chi era Alessandro

Niccolai, che lavorava da oltre 25 anni in AnsaldoBreda - Hitachi, lascia la moglie Maria e due figlie. Si era sposato con la signora Maria, di origini peruviane, due anni fa, nell’estate del 2022, adottandone le figlie. La famiglia Niccolai è molto conosciuta a Pistoia e nella Piana pistoiese. I genitori di Alessandro, Luigina e Fiorello, hanno gestito per diversi anni il bar del palazzetto di via Fermi, poi il circolo di Chiesina Montalese. Deceduto il padre, e con la madre ormai anziana, Alessandro Niccolai aveva comunque mantenuto un rapporto molto stretto con gli amici del circolo di Chiesina Montalese, la sua frazione natia. Non era insolito trovarlo alla cassa durante la festa del paese. Prima che le esigenze di accudimento di genitori non gli prendessero più tempo, prestava volontariato nella Croce verde di Chiazzano e, alcune volte, al centralino della Croce verde di Pistoia. «Sandrino era conosciuto da tutti in Hitachi – spiega Barbiconi – Era una persona buonissima, un bonaccione come si dice in gergo. Gli mancavano 4-5 anni ad andare in pensione. Ora lavorava come magazziniere, prima era in carpenteria». Da due anni si era sposato con Maria, che lavora in una rsa sulla montagna pistoiese: «Siamo stati tutti molto felici quando ha trovato una compagna per la vita. Era felice», dice Francesco Nebbia, altro ex collega di Hitachi. Gli piaceva andare a cercar funghi: «Abbiamo anche partecipato al campionato del mondo di Cerreto Laghi insieme, alcuni anni fa – ricorda Barbiconi – Sono veramente dispiaciuto. Non bisogna mai dividersi. La parte pistoiese è più “affrontabile”, quella garfagnina è impervia. Purtroppo non è il primo che vi perde la vita». 

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