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Mensa scolastica, contrordine: le rette si pagano a fine mese

Mensa scolastica, contrordine: le rette si pagano a fine mese

Pistoia, tra le novità del bilancio di previsione del Comune per il 2024

17 novembre 2023
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PISTOIA. Il Comune di Pistoia torna all’antico per pagare la mensa scolastica. Con l’anno scolastico da poco iniziato, infatti, è andato in pensione (anticipata, si può ben dire) il sistema “prepagato” introdotto dall’amministrazione Tomasi nel 2021, allo scopo di rendere più semplice e moderno il rapporto tra Comune e famiglie.

Dopo due anni scatta il contrordine: meglio tornare al vecchio sistema per cui si pagano i pasti dopo che si sono consumati. Il sistema sperimentale imponeva alle famiglie di versare in anticipo all’amministrazione la tariffa per la mensa scolastica. In pratica, si doveva “caricare” una carta prepagata da spendere poi giornalmente.

Il sistema suscitò molte proteste, con famiglie per nulla contente di dover pagare in anticipo tariffe mensili di un certo peso, soprattutto nel caso di più figli a scuola. Subito, poi, emerse il vero problema: se i genitori, per dimenticanza o altro, non caricavano la tessera, l’alunno doveva essere lasciato digiuno? Ovviamente quest’ultima circostanza non si è mai verificata, ma che i pagamenti non venissero effettuati tempestivamente, è avvenuto molto di frequente. Con il risultato che i rapporti tra scuole e famiglie distratte o in difficoltà economiche si sono rapidamente ingarbugliati. Di qui la decisione di tornare al passato: sarà il Comune, periodicamente, a rimettere il conto dei pasti consumati ai genitori dei singoli alunni, che solo dopo aver ottenuto il servizio, saranno chiamati a pagare.

La novità sulla gestione delle mense scolastiche comunali è stata uno dei punti toccati dall’assessore al bilancio Margherita Semplici nella riunione della prima commissione del consiglio comunale, martedì, dove si è avviata la discussione sul bilancio di previsione 2024. Un provvedimento – Semplici l’ha ammesso – tutt’altro che facile da mettere insieme, in un quadro di inflazione e incertezza come quello attuale, che condiziona le scelte dell’amministrazione come quelle delle famiglie pistoiesi.

Cominciamo dai tassi di interesse, molto lievitati al traino dell’inflazione. Per di più l’amministrazione Tomasi inizierà dal prossimo anno a pagare alcuni mutui rilevanti, come quello per il centro socio-educativo di Bottegone o per le scuole Aquilone e Martin Luther King. La rata per interessi dei mutui salirà così a 6,8 milioni di euro.

Poi c’è il caro energia. Luce e gas costano un po’ meno di qualche mese fa, ma le quotazioni rimangono molto più alte rispetto a prima della guerra in Ucraina. Palazzo di Giano ha attivato finalmente una convenzione per la gestione dell’illuminazione stradale, ma la bolletta finale prevista rimane comunque molto alta: oltre 6 milioni di euro.

Terzo inciampo, il costo del personale. Sui conti del 2024 aleggia l’ombra degli aumenti contrattuali per i dipendenti degli enti locali. Il bilancio 2024 accantona per questo scopo 500mila euro, ma Semplici ha sottolineato come il rischio sia che la crescita conseguente del monte stipendi obblighi la giunta Tomasi a congelare nuove assunzioni per il 2024. Rimarrebbero, in sostanza, solo quelle previste e non ancora effettuate del programma assunzioni 2023.

Problema non da poco, soprattutto se si considera che il Comune si ritrova con l’organico sguarnito in diversi settori: il numero totale previsto a fine anno di dipendenti a tempo indeterminato è di 666 unità, tra i più bassi di sempre.

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