Il Tirreno

Pistoia

La nostra biblioteca

Pistoia, decine di antichissimi volumi restaurati e consultabili in rete

di Marco Tirinnanzi
Pistoia, decine di antichissimi volumi restaurati e consultabili in rete

Progetto della San Giorgio finanziato dalla Fondazione Caript

27 marzo 2023
3 MINUTI DI LETTURA





PISTOIA. La curiosità di trovarsi all’interno di un manuale araldico scritto più di trecento anni fa. Gentilizi legati indissolubilmente a Pistoia, quali Innocenti, Niccolai, Tesi, ognuno magari con un quarto di nobiltà. Sfogliare quelle pagine così antiche e sentirsi, con una punta di vanità passeggera, giusto un po’ patrizi.

Gli stemmari dei cognomi pistoiesi sono soltanto due delle gemme più rare di 52 volumi tra libri antichi, codici miniati, mappe preziose e numeri unici, che la biblioteca San Giorgio (capofila del progetto finanziato con 15.880 euro da Redop, attraverso il bando “Restauro e valorizzazione del patrimonio storico” della Fondazione Caripit che ha garantito 36.500 euro), ha deciso di restaurare e successivamente digitalizzare per essere consultabili online da studiosi e semplici appassionati.

Oltre alla biblioteca pistoiese, fanno parte del progetto tra gli altri la biblioteca dei Domenicani in via De Sanctis, il Comune di Montecatini, la biblioteca Forteguerriana e la Fabroniana, il Comune di San Marcello Piteglio e la Diocesi di Pistoia.

«I Domenicani hanno scelto il “Confessionale Sant'Antonino del 1499 “– ha spiegato Maria Stella Rasetti, dirigente del servizio cultura e tradizioni, turismo e informatica del comune di Pistoia – una 500ina come viene chiamata dagli addetti ai lavori. Montecatini invece opere relative alla storia locale, come le regie Terme del 1929 e alcuni volumi di fine ‘800, patrimonio di un fondo speciale della biblioteca comunale La Forteguerriana ha deciso di restaurare numeri unici e periodici pistoiesi, fine 800. Opere di rilievo. Il Comune di San Marcello Piteglio restaurerà due volumi di Saldi dei Camerlinghi, del Sei-Settecento, mentre l’Archivio Vescovile avvierà un primo percorso di recupero su alcuni registri dei battezzati della Cattedrale, a partire dalla metà del ‘400.

Infine la nostra biblioteca ha selezionato alcune importanti prime edizioni novecentesche, alcune delle quali provviste di dedica dell’autore».

Firenze si è occupata del restauro, con operazioni cariche di liturgia specie nel trasporto, dato l’alto valore economico dei volumi.

«È stato un laboratorio fiorentino, vincitore della gara d’appalto tra restauratori autorizzati dal Ministero della cultura – ha precisato Rasetti – Andava mantenuta una temperatura particolare grazie a speciali coperte. Le opere viaggiavano poi dentro casse particolari e conservate, in attesa del restauro, in ambienti dotati di inferriate e sistemi di allarme».

Quasi 600mila euro di valore complessivo. Soltanto il codice contenente il Decreto del vescovo Burcardo di Worms ne varrebbe 250mila, che costituisce la fonte più importante del diritto canonico prima del 1150. Il testo, di proprietà dell’Archivio capitolare, sta partecipando al progetto "Burchards dekret digital", sotto la direzione di varie università tedesche con capofila l’università di Magonza. A catturare l’attenzione degli esperti, anche lo stemmario dei cognomi patrizi pistoiesi.

«C’era curiosità mentre avveniva il restauro, nel provare a trovarsi all’interno dei volumi – ci ha raccontato la dirigente – Uno tratta le famiglie nobili, di sangue blu di Pistoia, l’altro quelle patrizie, che si erano distinte nelle attività economiche della città. I volumi prima del rientro previsto per il 30 aprile verranno sottoposti a collaudo, da parte della Sovrintendenza dei beni culturali. Ritorneranno sicuramente a “casa” più forti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA


 

Vespa World Days
L’evento

Pontedera e la Valdera al centro del mondo, oltre 10mila Vespa alla parata: le tappe del “serpentone” e il programma della giornata – Video