Pistoia, quando la truffa inizia con un sms: allarme “vishing” dell’Adiconsum
In azione anche in provincia finti addetti di istituti bancari e Poste
PISTOIA. Nuova raffica di truffe anche in provincia ai danni dei titolari di conti correnti bancari e postali. A dare l’allarme è la sezione di Pistoia dell’Adiconsum, l’Associazione per la difesa dei consumatori. Stavolta ad agire sono i cyber-criminali specializzati nella tecnica del cosiddetto vishing, o phishing vocale, con cui, spacciandosi per addetti dell’istituto di credito o dell’ufficio postale della vittima, riescono a intascare migliaia di euro alla volta.
«Ai nostri assistiti sono state estorte cifre considerevoli, da cinque a seimila euro. In alcuni casi tramite un prelievo, in altri portando addirittura la vittima a effettuare un bonifico a favore del truffatore» spiega l’Adiconsum Pistoia.
Ma come funziona la truffa? La vittima riceve un sms sul proprio cellulare da un numero telefonico che sembra quello della banca dove a un conto corrente: per il truffatore è facile ormai creare un Id di chiamata falso. Fatto sta che la vittima viene avvertita che c’è un rischio i corso per i suoi soldi, creando un senso di allarme, di urgenza.
«I casi dei nostri assistiti – spiega l’Adiconsum – vanno dalla segnalazione di anomalie sul conto a quella di pagamenti sospetti effettuati a quella di tentativi di truffa».
Fatto sta che viene chiesto di cliccare su un link allegato e, siccome la vittima pensa che si tratto della propria banca, lo fa. E subito riceve una chiamata telefonica: inizia il vero e proprio vishing. Il truffatore, che è già in possesso di numero e scadenza della carta di credito, chiede conferma che sono quelli giusti. E spinge la vittima a rivelare il codice di sicurezza, facendo leva sulla sua emotività.
Questo tipo di truffa telefonica infatti sfrutta la cosiddetta ingegneria sociale, ossia una serie di tecniche che fanno leva su sentimenti innati nelle persone, quali la fiducia, la paura, l’avidità o l’altruismo. Il criminale informatico cerca di evocare questi sentimenti, suscitando panico o altre emozioni che potrebbero offuscare la capacità di giudizio della vittima. Ad esempio, appunto, cercando di spaventare la vittima dicendole che i suoi soldi sono in pericolo, scatenando il desiderio di agire in fretta, invece di riflettere sulla situazione con calma e logica.
«I messaggi e le telefonate con i numeri riconducibili all’istituto di credito sono tecniche sofisticate – spiega Adiconsum – Anche per questo viene chiesto alle banche un maggiore sicurezza dei dati».
E l’Adiconsum lancia quindi l’allarme, fornendo una serie di consigli per non cadere nella rete dei consumatori. Primo fra tutti quello di non condividere né confermare mai i propri dati personali al telefono, nemmeno se chi chiama dichiara di farlo a nome della tua banca. Se la persona chiamasse davvero dalla tua banca, non chiederebbe mai una cosa del genere: il solo fatto di ricevere questa richiesta dovrebbe far sospettare un tentativo di vishing e indurrei a riagganciare il telefono. Se provando a richiamare il numero non si riceve risposta, è quasi certo che si trattava di un tentativo di truffa.
Per informazioni e assistenza, l’Adiconsum Pistoia invita a rivolgersi ai loro uffici di viale Matteotti 23, presso la Cisl, telefonando allo 0573 970148/9 o al 3914852600.
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