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Pistoia, la protesta di una donna: «Da 50 ore al pronto soccorso»

Pistoia, la protesta di una donna: «Da 50 ore al pronto soccorso»

Il racconto di una pistoiese di 47 anni

26 novembre 2022
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PISTOIA. «Non ne posso veramente più, sono disperata, non so a chi rivolgermi». La voce al telefono è quella di una donna pistoiese di 47 anni, che racconta di trovarsi al pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo ormai da mercoledì alle 18,15, con una diagnosi di diverticolite ma senza che si riesca a trovarle un posto letto libero per il ricovero. Una situazione che dura già dalla prima sera passata nel reparto di osservazione e che – al momento – non accenna a cambiare, suscitando nella donna se ntimenti di rabbia e frustrazione.

«Avevo forti dolori alla pancia – racconta al telefono – e sono arrivata al pronto soccorso attorno alle 18,15 di mercoledì. Mi hanno visitato e la diagnosi è stata quella di diverticolite».

Si tratta – bene precisarlo – di una forma di infiammazione o infezione di una o più sacche che si formano nell’intestino e che possono dare forti dolori e febbre.

«A quel punto – continua la donna – si è posto il problema di un mio ricovero, ma sul momento è stato impossibile perché, così mi hanno detto, non c’erano posti letto disponibili. Così sono rimasta qui, sdraiata su una barella, praticamente senza mangiare e senza bere. E tenga conto che, per i dolori che sentivo, io è da martedì che non mangio nulla».

Un digiuno forzato interrotto – si fa per dire – da una tazza di thè, portata dal personale del reparto. «Non mi hanno dato altro – continua la telefonata – neppure un po’ di biscotti da mangiare, anche se il medico chirurgo che mi ha visto ha detto che potevano darmeli. I miei familiari mi hanno portato una bottiglietta d’acqua, ma non me la sento di andare più in là, perché con il problema che ho, potrei assumere cose che mi fanno male».

Insomma, la poca cura per le sue condizioni e l’incertezza sui tempi di ricovero stanno trasformando la permanenza della donna al pronto soccorso in un vero calvario. «Ho scritto alla direzione sanitaria – aggiunge – e so che anche il mio medico curante ha telefonato in ospedale sollecitando un ricovero. Ma per ora, a quanto pare, inutilmente. Ho anche detto di essere disponibile a farmi ricoverare altrove, ma è stato inutile».


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