Il Tirreno

Pistoia

La protesta

Vicofaro, è scontro tra residenti e i volontari di don Biancalani

di Giancarlo Fioretti
Vicofaro, è scontro tra residenti e i volontari di don Biancalani

Striscioni a favore del centro di accoglienza e proteste di chi vive vicino alla chiesa Pomeriggio molto animato con la polizia per la presenza di una troupe di Rete 4

25 novembre 2022
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PISTOIA. L’annunciata presenza di una troupe televisiva di Rete 4, invitata da alcuni residenti di Vicofaro a testimoniare il loro disagio nei confronti della comunità di accoglienza di don Massimo Biancalani, altro non ha fatto che allargare il solco che divide in due fazioni gli abitanti del quartiere.

Di fronte alla chiesa espressione dell’architettura degli anni Settanta, don Massimo ha arringato i suoi adepti che, intorno alle 17, hanno iniziato a srotolare striscioni recanti scritte del tipo “Vicofaro non si tocca”.


A pochissime decine di metri di distanza, all’interno di un’abitazione, la troupe televisiva ha dato volto e immagine ai tanti cittadini scontenti. La presenza di un folto gruppo di poliziotti in borghese ha in pratica svelato ai cronisti il luogo dove stavano avvenendo le riprese che la produzione Mediaset non voleva invece far trapelare.

Questo ha indotto il “fronte del no” all’accoglienza a uscire allo scoperto, manifestando tutto il suo disagio.

« Il progetto di accoglienza Don Biancalani – dice Gabriele Rafanelli, del comitato dei cittadini contrari all’esperienza di Vicofaro – si è tradotto in un fallimento assoluto. I giovani non sono minimamente assistiti e il loro numero è fuori controllo».

Quello che tuttavia fa trasalire il rappresentante del “comitato per il no” è l’approccio con cui don Biancalani si relaziona con il quartiere «creando ampio dissenso sul suo progetto».

«Siamo veramente stufi – prosegue Gabriele Rafanelli – di essere etichettati come dei razzisti. Questa è la solita scorciatoia di don Biancalani per demonizzarci. Il Comune ha già fatto i suoi passi per dirimere questa matassa e noi ci auguriamo che le leggi siano fatte rispettare anche a Pistoia, perché questa è una situazione insostenibile».

A dar man forte alle sue opinioni, interviene anche Claudio Romagnani, anche lui fermamente contrario alla presenza del centro di accoglienza nella parrocchia della periferia pistoiese: «Giorni fa – ha detto – ho avuto un incontro con il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli. Si è trattato di un incontro informale che si è svolto in un bar ma che è servito a far comprendere al monsignore lo stato d’animo di tanti abitanti della zona».« Gli ho detto che il problema di Vicofaro viene affrontato con “troppo cuore e poco cervello”– va avanti Romagnani – e che le modalità con cui sono seguiti i ragazzi sono assolutamente fallimentari. Ho fatto notare come il mancato radicamento di questi migranti in un luogo, favorisca il loro menefreghismo e la loro scarsa attenzione alle norme igieniche. Tuttavia, un ambiente così esiguo non può ospitare che pochissime persone. Non certo i grandi gruppi che don Biancalani predilige su cui, peraltro, non c’è controllo alcuno da parte delle autorità».

Vicina al suo parroco e ai ragazzi che aiuta nei momenti liberi dal lavoro, è invece Paola Cavicchio. La donna e volontaria di Vicofaro guarda sconsolata il gruppetto dei contrari che, lentamente, si dirige verso la casa. L’abitazione farà da sfondo alla trasmissione televisiva che, ancor prima di andare in onda, ha svelato il suo spirito divisivo.

« Io abito proprio davanti alla parrocchia – dice Paola Cavicchio – e questo dimostra che non tutti i residenti condannano la missione di don Biancalani. Io non giudico nessuno bensì mi metto costantemente a disposizione di don Massimo per aiutare questi ragazzi, che giungono in Italia sconvolti dalle guerre dalla povertà. Devo anzi aggiungere che non stavo più frequentando la parrocchia ma che, da quando è arrivato don Massimo, ha capito un’altra volta quale sia l’essenza del cristianesimo».Nel frattempo, le riprese televisive volgono al termine e il clima da ultima crociata continua a montare.

 

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