Il Tirreno

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Daniele, l’eroe di Montemurlo: “Così ho salvato la vita a un ciclista colto da un malore”

Alessandro Formichella
Daniele Bresci
Daniele Bresci

Vigile del fuoco con contratti mensili, ha rianimato l’uomo insieme a tre persone, poi ha diretto il traffico. Il fratello aveva lanciato un appello in Tv a “Chi l’ha visto?”

07 luglio 2022
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PRATO. «Mi sono reso conto subito della gravità della situazione. E con una donna, credo un medico o un’infermeria a giudicare dallo stetoscopio, ho iniziato a massaggiare forte sullo sterno l’uomo a terra, sulla tangenziale. Un minuto, due minuti. Intanto ho avvertito i presenti che ero un soccorritore. Io e la donna abbiamo continuato i massaggi di rianimazione, senza sosta. Dieci minuti. Poi 15, forse 20 minuti. Non ci siamo fermati, fino a quando non abbiamo sentito il battito di nuovo, sotto le nostre mani». Daniele Bresci, di Montemurlo, è un vigile del fuoco “discontinuo”. Ha contratti mensili, in base alle esigenze della caserma di Prato. È un uomo abitudinario. Di solito percorre la stessa strada per andare al lavoro. Non mercoledì 1 giugno.

Quella mattina è in ritardo. Esce di casa e cambia itinerario. Prende la tangenziale. Anche la dottoressa (o l’infermiera) si trova sulla tangenziale per caso. Ma forse non era per caso, pensano quando è passato lo stress del tentativo di salvataggio: «Dopo il primo ciclo di massaggi l’uomo aveva ripreso coscienza per una ventina di secondi, aveva detto il suo nome – Valerio – poi era tornato in arresto cardiaco. Le nostre braccia andavano su e giù, ma l’uomo restava immobile nonostante il nostro sforzo interminabile, mentre altre persone lì intorno erano in contattato con il 118. Io continuavo ad andare avanti con la rianimazione. Non mi volevo fermare».

Svolta alle 8,40 di mattina la giornata speciale di Daniele Bresci, dipendente della coop Pratocultura e curatore del patrimonio artistico di San Domenico per la Curia pratese e vigile del fuoco discontinuo, appunto. Daniele parte più tardi del solito da casa, fa una strada diversa, va in mesticheria a Montemurlo, poi sale sulla tangenziale da via Labriola per arrivare a Prato al lavoro. Ma a pochi metri dalla rampa d’ingresso, sulla tangenziale un ciclista sulla cinquantina è stato colto da un arresto cardiaco ed è a terra, riverso sull’asfalto, esanime. Il fratello del ciclista, con lui nella passeggiata mattutina, si dispera cercando aiuto. Le auto si incolonnano. C’è chi dà i primi aiuti. La situazione è grave.

«Che strano – dice –. Quella mattina ho fatto tutto in modo diverso dal solito. Ho ritardato nel partire, poi ho fatto la tangenziale che non prendo mai. In genere vado al lavoro passando per via Pistoiese. Quella mattina, invece, sono salito sulla tangenziale, quando già sulla rampa d’ingresso ho trovato la coda delle auto. Era successo qualcosa, molti giravano e tornavano indietro, io sono rimasto in fila per vedere cosa è accaduto. Un po’ una deformazione per chi fa il soccorritore». Soccorritore avanzato da 20 anni della Misericordia di Prato, Daniele ha voluto vedere cosa accadeva. «C’era una ragazza che provava a rianimare, ma era debole con il massaggio. L’altra donna, forse un medico non so, aiutava. Non ci ho pensato un attimo, sono sceso dall’auto, mi sono identificato e ho iniziato le manovre di rianimazione. Abbiamo continuato per un tempo che sembrava interminabile. Ero così sotto stress che aspettavo le sirene delle ambulanze, poi ne sono arrivate due, una con il medico a bordo e nello stesso istante è arrivato anche l’elicottero Pegaso. Il ciclista è stato preso in carico dal medico del 118, io mi sono messo a dirigere il traffico e a chiudere la rampa di ingresso per far atterrare l’elicottero. Nel frattempo è arrivato un altro vigile del fuoco di Prato, un caposquadra libero dal servizio, e anche lui ha aiutato».

Caricato sull’elicottero, il ciclista è arrivato a Policlinico di Careggi ed è stato salvato. Il fratello, con lui in bici il 1° giugno, nella sera di mercoledì 6 luglio ha lanciato un appello in Tv alla trasmissione “Chi l’ha visto? ”. Voleva trovare l’uomo che aveva salvato la vita del fratello. L’appello è diventato virale sui social: «Vi prego. Fatemi conoscere, se lo sapete, chi quella mattina ha salvato la vita di mio fratello». Il Tirreno lo ha rintracciato: Daniele Bresci.

«Abbiamo salvato la vita al ciclista, è vero. Ma non ero da solo – dice – Purtroppo so che la persona ha avuto danni importanti per l’arresto cardiocircolatorio, sta facendo un percorso di riabilitazione intenso». Ma ora ce la farà. 

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