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Federico Poli è tornato a casa tre mesi dopo l’incidente

Federico Poli è tornato a casa tre mesi dopo l’incidente

Il 21enne era caduto dal monopattino la sera del 28 settembre sul viale Antonelli. La madre Elisabetta: «Ringraziamo tutte le persone che hanno pregato per noi»

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PISTOIA. Sono stati tre mesi lunghissimi. Di paura, di fatica, di preghiere. Come quelle chieste da mamma Elisabetta all’indomani dell’incidente: «Vorrei chiedere alle persone di fede di avere un pensiero per il mio ragazzo». In tanti l’hanno ascoltata, quella sera si riunì anche un gruppo di preghiera. A distanza di tre mesi da quel martedì sera del 28 settembre 2021, Federico Poli è tornato a casa.

Ricorda il viale Antonelli, ricorda che era solito uscire di casa per andare dai suoi amici in centro. E che nelle sere d’estate non era raro lo facesse usando il monopattino. «Rammenta di aver avuto l’incidente, ma nient’altro. Quei momenti si sono cancellati nella sua mente». Un tonfo sordo, alcuni vicini che escono di casa, insospettiti da quel suono strano, foriero di cattivi presagi. E poi le sirene delle ambulanze nella sera che diventava notte. Come il buio nel corpo di un ragazzo di 21 anni che in quel momento stava lottando per la vita. Sembra che Federico abbia fatto tutto da solo, inciampando probabilmente su una buca. Quando sono usciti, i residenti lo hanno trovato sull’asfalto, privo di conoscenza, e hanno dato l’allarme. Sembra non vi siano auto o altri mezzi coinvolti nell’incidente sul viale Antonelli, a senso unico nel tratto che dall’abitato di Candeglia conduce a porta San Marco. La caduta è avvenuta poco prima della chiesa dell’Immacolata. Il giovane è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico al Cto, protrattosi sino a notte inoltrata.

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I primi sono stati giorni d’infinita attesa per i familiari, i parenti, gli amici. Per mamma Elisabetta, babbo Roberto, per il fratello maggiore Niccolò, tornato dalle Canarie, dove viveva, per stare vicino al piccolo di famiglia. Non c’era niente di scontato, ma Federico ha superato la fase più difficile. «Da un punto di vista motorio ora sta bene – racconta Elisabetta Cippo – Alla riabilitazione alla “Don Gnocchi” è seguita quella alla Turati, e ora a Valdibrana. Lo faremo seguire anche da un fisioterapista privato. Ci sarà da lavorare, dovrà fare molta riabilitazione cognitiva, ma finalmente è a casa». Nel frattempo, la discussione nata dai tanti incidenti sui monopattini nell’intero Paese, ha portato ad alcune modifiche legislative: i monopattini elettrici non potranno essere guidati dai minori di 14 anni e per i minori di 18 è diventato obbligatorio il casco. La famiglia di Federico si stringe attorno al suo ragazzo e cerca di guardare avanti: «Un grazie – dice la madre – al personale sanitario, e a tutte le persone che ci sono state vicine interessandosi di Federico». RIPRODUZIONE RISERVATA

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