Il Tirreno

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Code infinite sulla Statale 66 per un semaforo senza lavori

Carlo Bardini

31 agosto 2021
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pistoia. La fila di automobili che procedeva a passo d'uomo domenica sera è durata da Le Piastre in direzione Pistoia dalle 18 alle 20 circa. Lo stesso era successo anche la domenica mattina, nel senso inverso, verso la montagna. Causa del disagio un semaforo tra Tani e Borghetto per un cantiere aperto lungo la Statale 66. Nessun moviere a regolamentare il traffico. Una coda lunga circa 10 chilometri che rallentava il flusso automobilistico in maniera esasperante.

«Ieri sera (domenica nda) – spiega Giacomo Regiannini del bar de Le Piastre – ho visto la fila ferma di auto in direzione Pistoia. Ho guardato l'orologio, erano le 18. Grosso modo è diventata scorrevole intorno alle 20. E' stata una domenica davvero assurda per le code di traffico a causa del semaforo all'altezza del cantiere lungo la SS66. La mattina qualcuno da Ponte Calcaiola mi ha chiamato per sapere cosa fosse successo. Noi tutti auspichiamo che per i prossimi fine settimana vengano presi dei provvedimenti. Fatto sta che qualche turista è stato più ore in macchina che nella destinazione da lui scelta. Soluzioni anche semplici, intendo. Ad esempio quei semafori che funzionano in base ai flussi delle automobili. Oppure mettere dei movieri. Ma trascorrere i fine settimana in queste condizioni non è possibile». Facebook domenica sera è stato anche lo sfogo di diversi automobilisti. «In 40 minuti ho fatto gli 8 km da Pontepetri a Cireglio», ha scritto Davide Ferrari. Poi ha spiegato a voce. «Si potrebbe usare dei movieri, oppure un'altra tipologia di semaforo, ma una soluzione va trovata». Una giornata che ha portato anche ad alcune riflessioni. «Una soluzione alternativa va trovata – spiega l'assessore al turismo del Comune di San Marcello-Piteglio Giacomo Buonomini – perché la maggior parte sono turisti che vengono nel nostro territorio. È una strada che risale al 1700, servirebbe un intervento regionale per migliorarne la fruibilità».

«Torna ancora a galla – spiega Rolando Galli di Confcommercio – il fatto che questa è una strada insufficiente per il turismo. Quando un qualsiasi inconveniente si sovrappone a un flusso maggiore si creano disservisi e così si finisce per scoraggiare il turista».

Carlo Bardini

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