Pistoia

Amianto, centinaia in attesa dei benefici

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Amianto, centinaia in attesa dei benefici

A giorni in Gazzetta ufficiale il decreto che riattiva la legge 257. I dubbi della Cgil: i pensionati rischiano di non avere nulla

20 giugno 2016
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PISTOIA. Sono tra i 300 e i 400, tutti provenienti dalla AnsaldoBreda: oltre la metà già in pensione, gli altri ora dipendenti Hitachi. Tutti hanno fatto domanda all'Inca-Cgil di Pistoia per ottenere il riconoscimento dell'esposizione all'amianto grazie alla riapertura dei termini prevista nella legge di stabilità. Considerando anche gli altri patronati e le domande autonome, dunque, sarà quasi doppio il numero di quelli che hanno inoltrato la domanda entro il termine del 29 febbraio scorso. Basti pensare che a livello nazionale si parla di circa 10mila persone coinvolte.

È la legge di stabilità del 2016 (approvata il 28 dicembre 2015) a riaprire il tema dei lavoratori rimasti esposti alla sostanza killer, che a Pistoia ha provocato centinaia di morti. Si capisce perché, dunque, proprio in questi giorni, grande sia l'attesa per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo sulla "ripartizione delle risorse del Fondo istituito per il trattamento pensionistico dei lavoratori esposti all'amianto". Un decreto annunciato nei giorni scorsi dal consigliere regionale Pd Massimo Baldi, che alla “Nazione” ha rilasciato delle dichiarazioni soddisfatte, parlando di “un altro passo importante in un percorso durato due anni”.

Il comma 277 della legge prevede che "ai lavoratori del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario che hanno prestato la loro attività nel sito produttivo per l'intero periodo di durata delle operazioni di bonifica dall'amianto poste in essere mediante sostituzione del tetto, sono riconosciuti i benefici previdenziali per il periodo corrispondente alla medesima bonifica". Una previsione su misura per i lavoratori dell'ex Breda e dell'indotto esposti alla rimozione dell'amianto iniziata nello stabilimento di via Ciliegiole nel 1987 e conclusa nel 1991, per quanto riguarda la prima fase, con successive bonifiche e criteri migliori, almeno fino al 2001. Tutti lavoratori che sono rimasti esclusi dalla prima stagione dei riconoscimenti, che riguardava solo l’uso industriale dell’amianto e non l’esposizione a causa della scoibentazione della fabbrica. Una vicenda su cui si è posta l'attenzione da tempo e su cuilo stesso sindaco Bertinelli aveva scritto al Governo sollecitandolo ad esaminare la situazione.

Difficile, però, capire di preciso a quale tipologia di lavoratori si riferirà il decreto attuativo che dovrebbe uscire a breve: solo i dipendenti attuali o anche i pensionati? Qualche perplessità sul neo decreto arriva dal mondo sindacale. «Purtroppo già la legge di stabilità 208 del 2015 risultava troppo generica e per questo noi abbiamo accolto le domande di chiunque, pensionati e non - dice Simonetta Bartoletti, direttrice del patronato Inca- ci aspettavamo che questa chiarezza ci fosse nel decreto attuativo. Vedremo, ormai dovrebbe uscire a giorni, ma ci sembra che ci sia ancora troppa genericità. Ci sono tre scogli non indifferenti: in primis non sappiamo a quale periodo si faccia riferimento per ottenere i benefici pensionistici; poi non sappiamo se il decreto si riferisca solo ai lavoratori attuali o anche ai pensionati; in terzo luogo non sappiamo a quanto ammonterebbe economicamente questo riconoscimento».

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