Pisa, quanta fatica per buttarla dentro: nel girone di ritorno l’attacco si è spento
Tolto Olimpiu Morutan, 6 gol e 7 assist, non ci sono giocatori che al momento sono in grado di fare la differenza con la qualità nell'ultimo passaggio o al cross
PISA. Se il Pisa deve sicuramente migliorare l'approccio alle partite, e anche l'attenzione sulle palle inattive, un altro aspetto che spiega le difficoltà del momento è anche la minore facilità di creare gioco ed essere incisivi sotto la porta avversaria.
Alla 10ª del girone d'andata, nonostante una classifica a dir poco complicata e una difesa da sistemare, quello del Pisa era il miglior attacco del campionato con 17 reti(7 con Maran in 6 partite, 10 con D'Angelo in 4). In questi prime 10 gare del girone di ritorno, invece, la squadra è andata in gol 10 volte. Pur restando uno dei migliori attacchi del campionato, terzo con 40 reti dietro Frosinone e Bari, quello nerazzurro ha fatto un passo indietro importante se si considera che alla fine del girone d'andata era al primo posto a quota 30 (1,57 a partita) con Bari e Reggina. La media con D'Angelo dalla 7ª alla 19ª è stata di 1,76 gol a partita con 23 reti in 13 gare. Gol pesanti per la risalita dall'ultimo al 5° posto che, seppur in coabitazione con Reggina (che ha una gara in meno)e Cagliari, è anche la posizione attuale dei nerazzurri. La media attuale del girone di ritorno però è di appena 1 gol a partita con tre gare in cui la squadra è rimasta a secco. Segno che qualcosa non funziona.
Quando, come sabato 11 marzo a Modena, la squadra fa un 57% di possesso palla ci si attende qualcosa di più sia in fase di rifinitura che al tiro. Tolto Olimpiu Morutan, 6 gol e 7 assist, non ci sono giocatori che al momento sono in grado di fare la differenza con la qualità nell'ultimo passaggio o al cross. Non a caso 3 tra le più nitide palle gol create al Braglia sono partite dal piede del romeno. La squadra manca anche di centrocampisti in grado di verticalizzare e di mandare in porta gli attaccanti. Nel reparto offensivo, sia in fase di conclusione che in fase di rifinitura, è troppo importante la presenza di Ernesto Torregrossa. Il numero 10 nel girone di ritorno ha giocato 70 minuti nelle ultime 3 gare, suo l'assist vincente per Touré a Parma, ma in generale i vari guai fisici gli hanno impedito di essere al top. I numeri parlano chiaro. Oltre a 5 gol e un assist a livello personale, in 16 presenze quasi tutte part time, la squadra è più pericolosa. In 639 minuti con Torregrossa in campo, praticamente poco più di 7 partite intere, il Pisa ha segnato ben 15 reti. La sua assenza è pesante anche per i compagni d'attacco. In particolare per Ettore Gliozzi e Stefano Moreo.
Nel girone di ritorno non è un caso che Gliozzi, capocannoniere della squadra con 9 reti, non sia mai andato a segno su azione ma solo grazie a due calci di rigore. E lo stesso Moreo, malgrado il suo ottimo gioco di sponda, non si sia ancora sbloccato. Un Torregrossa in grado di giocare con continuità nel finale potrebbe far crescere anche loro due. Al Pisa, per essere più incisivo in attacco, non possono bastare i colpi magici di Morutan o Giuseppe Sibilli o la verve che ci mette quel ragazzino di 38 anni che è Gaetano Masucci che di gol ne ha già segnati 4 in appena 467 minuti. Si spera poi anche di vedere un Matteo Tramoni, 3 gol e 2 assist finora, formato Brescia.