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Il caso

Pisa-Roma, cori fascisti sotto la Torre: la questura acquisisce le immagini

di Luca Cinotti

	I tifosi della Roma sotto la Torre
I tifosi della Roma sotto la Torre

Protagonisti un centinaio di tifosi giallorossi: il gruppo era comunque “scortato” dalle forze dell’ordine. La polemica politica

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PISA. Prima un coro di sostegno alla propria squadra modellato sulla melodia di “Faccetta nera”. Poi lo slogan “duce, duce”, urlato a piena voce con l’immancabile accompagnamento di braccia tese nel saluto romano. Sullo sfondo, l’inconfondibile sagoma della Torre. Attorno, centinaia di turisti, molti dei quali armati di smartphone per registrare video di quanto accadeva.

Immagini inequivocabili

Il giorno dopo Pisa–Roma, debutto interno dei nerazzurri in Serie A, l’attenzione viene monopolizzata dall’impresa (si fa per dire) di un centinaio di tifosi giallorossi che nel pomeriggio prima dell’inizio del match sono arrivati in piazza dei Miracoli. È stato lì, a due passi dalla Torre, in corrispondenza di via Santa Maria, che sono stati girati i due video che mostrano (e fanno sentire) quanto accaduto: una canzone per i colori giallorossi con le note di “Faccetta nera” e poi l’invocazione a Mussolini.

Il gruppo era comunque “scortato” dalle forze dell’ordine e non si sono registrati problemi di ordine pubblico, anche se sui social network ci sono state testimonianze di commenti inappropriati nei confronti di alcune ragazze. Va anche ricordato che complessivamente i tifosi della Roma all’Arena erano più di mille e che prima, durante e dopo la partita non si sono verificati problemi. Detto questo, è noto come nella caldissima tifoseria romanista abbiano preso piede gruppi di estrema destra, dichiaratamente neofascisti, che a partire dagli anni Novanta hanno soppiantato il tifo storico della Curva Sud, che era nettamente spostato a sinistra. La questura acquisirà le immagini per capire se sono stati commessi reati (come l’apologia di fascismo) ed eventualmente identificarne i responsabili.

La politica si divide

Il primo a sollevare il caso è stato il consigliere comunale del Pd Marco Biondi: «Piazza del Duomo non è solo un simbolo di Pisa: è un patrimonio mondiale dell’umanità, conosciuto e ammirato in tutto il mondo. Un luogo sacro per la nostra identità culturale, un simbolo di pace, di storia e di bellezza. Vederlo trasformato in palcoscenico di manifestazioni nostalgiche del ventennio fascista è un colpo al cuore per ogni cittadino che crede nei valori costituzionali. Chiedo a sindaco di fare immediatamente chiarezza su quanto accaduto».

Sulla stessa linea il collega Enrico Bruni: «la questura e la Prefettura devono spiegare perché sia stato autorizzato un corteo fino in piazza del Duomo e perché non ci sia stata alcuna reazione ai cori fascisti sotto la Torre pur essendo la polizia schierata in tenuta antisommossa proprio davanti a loro. Il Comune deve pretendere queste spiegazioni».

Per l’assessora regionale Alessandra Nardini «nessun tentativo di negazionismo e di revisionismo deve trovare spazio nel nostro territorio. Il sindaco Conti e tutti i partiti della sua maggioranza lo dicano forte e chiaro, pubblicamente, condannando quanto accaduto e difendendo i valori antifascisti di Pisa», mentre per il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo «queste immagini dei tifosi romanisti che inneggiano al Duce nel cuore di Pisa sono una vergogna e uno sfregio a una città che dal fascismo ha subito l'onta della firma delle leggi razziali e uno dei periodi più bui della sua storia». E se la senatrice Pd Ylenia Zambito annuncia un’interrogazione parlamentare al Governo («situazioni simili non dovranno ripetersi in futuro, quando arriveranno altre tifoserie o frange di tifoserie a seguire la propria squadra, soprattutto quelle più numerose e “calde”»), ben diversa è la posizione del deputato della Lega Edoardo Ziello: «La priorità dei rappresentanti del Pd di Pisa? Perseguire i cori pseudo fascisti di alcuni romanisti sotto alla Torre. Ormai vivono in un altro pianeta fatto da bandiere arcobaleno, pipe per fumare gratis il crack e immigrati a volontà».

Posizione appoggiata anche dal consigliere comunale leghista Angelo Ciavarrella: «I i cori in Piazza dei Miracoli ci sono stati ma a essere intonate sono state le strofe tipiche e caratteristiche degli ultras romanisti. Strofe sicumente con connotazioni di destra, ma da qui a evocare lo spettro del fascismo penso ce ne corra. Saranno le verifiche delle forze dell'ordine presenti a confermare ai pisani che anche in questo frangente abbiamo assistito a un tentativo di montare un caso politico sul nulla».

Infine, Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, pisano, che mette a confronto le mangnellate agli studenti nel febbraio 2024 e «L’oltraggio fascista e cretino di alcuni tifosi (chiamarli così è un’offesa per i veri tifosi) romanisti. Non dico che la polizia doveva caricare, ci mancherebbe, ma spero siano identificati. L’apologia del fascismo in questo paese è ancora reato?».
 

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