Il Tirreno

Pisa

La classifica

Pisa, stipendi dei medici: al primo posto c'è un urologo

di Luca Cinotti

	Giorgio Pomara, Luca Martinelli e Gabriele Materazzi
Giorgio Pomara, Luca Martinelli e Gabriele Materazzi

In testa alla classifica ci sono Pomara, Morelli e Materazzi. Gran parte degli introiti arrivano dalla libera professione

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PISA. Un podio inalterato, rispetto a quello dell’anno precedente: sono sempre loro i “paperoni” dei medici pisani, i professionisti dell’Aoup (in particolare i direttori delle varie strutture nelle quali è articolata l’azienda) che ricevono i maggiori compensi. Cifre importanti anche se – come vedremo meglio tra poco – in gran parte sono dovute all’attività libero-professionale dei medici (la cosiddetta intramoenia) che può arrivare a moltiplicare lo stipendio che arriva dalla parte pubblica (servizio sanitario e Università).

Nomi noti

La classifica, dicevamo. Che anche per l’anno 2024 è scrutata dall’alto del primo posto dal dottor Giorgio Pomara, direttore dell’unità operativa di Urologia 2 universitaria. Un reparto che proprio Pomara ha portato a livelli di assoluta eccellenza, così da ricevere il “bollino arancione” come centro di riferimento per il trattamento del turmore al rene. Risultati raggiunti anche grazie a una scelta radicale: la chirurgia tradizionale è stata soppiantata per intero da quella robotica, grazie all’utilizzo del “Da Vinci”. Per Pomara il reddito del 2024 è stato di 586mila euro, con una predominanza dell’intramoenia, arrivata a 457mila euro.

Al secondo posto il professor Luca Morelli, direttore della chirurgia generale di Cisanello ed esponente di una delle grandi scuole di eccellenza della sanità pisana: quella legata al nome di Franco Mosca, del quale Morelli è stato allievo. Morelli è stabilmente considerato uno dei più grandi chirurghi in Italia e anche fuori dai confini nazionali: per lui compensi per 552mila euro, dei quali 446mila derivanti dalla libera professione.

Terzo gradino del podio per Gabriele Materazzi, direttore dell’endocrinologia universitaria. Anche in questo caso siamo davanti all’espressione di una “scuola” pisana d’eccellenza, quella legata al nome di Aldo Pinchera e dei suoi grandi risultati nel campo dell’endocrinologia e del trattamento di problemi della tiroide. L’importanza di questa tradizione è indirettamente dimostrata anche dalla nomina del professor Materazzi a presidente della Società italiana di endocrinolia. Per lui i compensi dello scorso anno sono arrvati a 483mila euro, dei quali 340mila dalla libera professione.

La “top 10” dei medici con gli stipendi più alti comprende nomi conosciutissimi, sia per la parte sanitaria che per quella universitari. Solo per citarne alcuni: il professor Stefano Berrettini, direttore dell’otorinolarigoiatria e “mago” degli impianti cocleari, il professor Tommaso Simoncini (direttore di ostetricia e ginecologia universitaria 1) e il professor Michele Figus, allievo di Marco Nardi e oggi a capo di oculistica universitaria.

I conti in tasca all’Aoup

Secondo i dati del bilancio consuntivo per il 2024, l’azienda ospedaliero universitaria Pisana spende annualmente 93 milioni per le retribuzioni del personale medico, con un aumento del 6 per cento rispetto agli 87 milioni dei dodici mesi precedenti.

L'aumento degli intramoenia

C’è poi la questione relativa all’intramoenia, già più volte ricordata. Qui la situazione economica è più complicata. Le parcelle pagate dai pazienti per visite ed esami, infatti, sono arrivate nel 2024 a sfiorare quota 23 milioni: per essere precisi, 22.899.943 euro.

Prima considerazione: c’è un aumento importante, del 23,81 per cento rispetto all’anno precedente: le prestazioni “a pagamento” sono infatti viste da una parte come possibilità di avere un trattamento di eccellenza ma, dall’altra, come un rimedio ai tempi di attesa.

Ma come vengono ripartiti questi quasi 23 milioni? Secondo le tabelle del bilancio, 16,3 milioni vengono “girati” al personale, cioè ai professionisti che effettuano le prestazioni.

L’Aoup, poi, sostiene una serie di costi per consentire il servizio, oltre a versare l’Irap: complessivamente si tratta di 5,7 milioni. Morale: per l’azienda il “guadagno netto” del 2024 è stato di circa 801mila euro.

Cifre che in passato hanno messo questo istituto nel mirino delle critiche politiche: l’ex presidente della Regione (ed ex assessore alla sanità) Enrico Rossi si era detto favorevole alla cancellazione della libera professione, mentre i “favorevoli” rimarcano il suo essere garanzia di prestigio ed eccellenza per il servizio sanitario pubblico.

Poco rosa

Ultima osservazione. Nell’elenco dei dirigenti con stipendi più alti è quai un monologo di nomi al maschile. Per trovare una donna, infatti, bisogna scorrere la lista fino alla casella 18, con la dottoressa Maria Cristina Cossu, direttrice della radiologia senologica. Quasi il colmo per un’azienda che ai suoi vertici vede un direttore generale e un direttore sanitario donna, con le recenti nomine – rispettivamente – di Katia Belvedere e Giuliana Fabbri.
 

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