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Pisa, la Stazione ritorna “zona rossa”: «Servono misure straordinarie». Cosa significa

di Francesco Loi
Mezzi militari e forze dell'ordine ieri pomeriggio
Mezzi militari e forze dell'ordine ieri pomeriggio

Sarà in vigore dal 4 agosto al 4 ottobre: ma è subito battaglia politica sul provvedimento

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PISA. Il quartiere della Stazione torna zona rossa. Decisione presa dopo una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuta ieri mattina, 18 luglio, in Prefettura. Scatterà dal 4 agosto e durerà fino al 4 ottobre. È la seconda attuazione quest’anno del provvedimento dopo quella tra gennaio e marzo scorsi. Interessate piazza della Stazione, via Mascagni, via Puccini, viale Bonaini e viale Gramsci. Una decisione che arriva a pochi giorni di distanza da un’altra lite finita nel sangue in viale Gramsci, in mezzo a residenti e utenti della Stazione.

«Accolgo con grande soddisfazione la decisione assunta in Prefettura di istituire nuovamente la zona rossa nel quartiere Stazione – dice il sindaco Michele Conti –. È una misura che ho richiesto con determinazione, più volte, raccogliendo le istanze dei cittadini che vivono e lavorano in un’area troppo spesso segnata da situazioni di degrado. Il ripristino di una misura straordinaria a tutela della legalità e del decoro urbano nel quartiere stazione non è una risposta estemporanea, ma il risultato di un confronto costante tra le istituzioni e di un ascolto puntuale delle richieste provenienti dal territorio. In questi anni abbiamo investito molte risorse per riqualificare la zona Stazione, dalla piazza alle gallerie Gramsci, consapevoli dell’importanza di rendere decorosa l’area anche come precondizione per la sicurezza, ma non basta: servono strumenti eccezionali per presidiare in modo efficace il territorio. Per questo ringrazio il governo, il prefetto, i rappresentanti delle forze dell’ordine».

La zona rossa prevede misure straordinarie di presidio del territorio, controllo capillare, limitazioni alla permanenza in luoghi sensibili e un rafforzamento dell’attività di prevenzione e contrasto alla criminalità. «Il ritorno alla zona rossa – aggiunge Conti – fa seguito a una prima fase sperimentale che, nei mesi scorsi, aveva già dimostrato la propria efficacia: in quel periodo sono diminuiti gli episodi di spaccio e degrado, le risse o gli episodi di microcriminalità grazie alla presenza costante delle forze dell’ordine. Il messaggio è chiaro: Pisa è una città che non tollera zone franche».

Un ringraziamento al prefetto Maria Luisa D’Alessandro arriva anche dal deputato Edoardo Ziello: «Una mia richiesta diretta per fermare chi crede di essere padrone a casa nostra». La risposta “politica” delle opposizioni arriva da Luigi Sofia, consigliere comunale di Sinistra Unita: «Fratelli d’Italia e la Lega fanno a gara per intestarsi la nuova “zona rossa”. Ecco spiegata la corsa al presidio di giovedì di Fratelli d’Italia: Ziello aveva già messo le mani avanti. Bisognava superarlo in vista delle elezioni regionali. Un copione già visto, come al Cep: si litiga per la visibilità mentre i problemi della città esplodono e interi quartieri, come quello della stazione, diventano vere e proprie polveriere. Capisco i residenti, mi metto nei loro panni: hanno ragione a chiedere una zona rossa. Non sanno più cosa pensare, cosa domandare a un’amministrazione che potrebbe essere capace soltanto di rispondere schierando un militare armato per ogni mattonella. Ma davvero così si può governare una città? In sette anni la situazione è solo peggiorata».

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