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Pisa, azzerati i vertici del Pd: Vinicio Peluffo nuovo commissario

di Danilo Renzullo e Michele Masotti
Pisa, azzerati i vertici del Pd: Vinicio Peluffo nuovo commissario

Linea dura della segretaria Schlein dopo le liti al congresso

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PISA.  Balcanizzata da una serie di contrasti tra le correnti – riformisti e area Schlein – con la recente sospensione del congresso comunale scaturita da presunte irregolarità nei tesseramenti, la Federazione Pd di Pisa è stata commissariata e i suoi vertici azzerati. Toccherà all’onorevole Vinicio Peluffo, nominato dalla segretaria dem Elly Schlein, cercare di riportare serenità e soprattutto tentare di archiviare le tensioni che da tempo albergano nelle stanze dei dem pisani. «Una scelta necessaria per affrontare nel migliore dei modi i prossimi importanti passaggi elettorali che coinvolgeranno la Federazione pisana – dice in una nota Igor Taruffi, responsabile organizzazione della segretaria nazionale del Pd e braccio destro della segretaria dem –. A partire dalla tornata regionale, provando a superare i contrasti presenti da troppi mesi». Parole che sanno di sfiducia nei confronti dell’ormai ex segretario Oreste Sabatino, “reo” da più parti di non aver saputo bilanciare le esigenze delle varie anime del partito. Il suo posto verrà provvisoriamente occupato da Peluffo, 54 anni, esponente del Pd sin dalla sua fondazione, già segretario regionale del Pd lombardo.

Il terreno di scontro è stato il congresso per nominare il nuovo segretario cittadino. Una “battaglia” che si è aperta a metà giugno e dopo un mese si è conclusa con l’azzeramento di tutti i vertici.

Piazza pulita per cercare di mettere fine ad una guerra interna tra votazioni contestate, ricorsi e tensioni. Soprattutto tensioni. Non è bastato l’intervento del segretario regionale dei dem Emiliano Fossi, che ha stoppato il congresso per cercare di riportare ordine. E non è bastato nemmeno l’intervento di Diego Blasi, portavoce della segreteria regionale, “inviato” sul territorio per cercare un punto di incontro tra le due anime del Pd. Un antipasto del commissariamento per cercare di “arbitrare” una partita che ha messo di fronte contrapposizioni (e liti) alimentate da quasi un decennio di scontri interni, culminati con il braccio di ferro tra Mario Iannella, bonacciniano, favorito per la guida del partito, e Marco Biondi, consigliere comunale che ha lanciato la sfida a Iannella con l’appoggio dell’ala Schlein.

Al centro della contesa sono finite soprattutto le presunte irregolarità nel pagamento di alcune decine di tessere del 2024 (una sessantina) sottoscritte dal circolo di Pisanova, di cui Iannella è segretario, ma riconducibili a Biondi, e che secondo i riformisti “invalidavano” l’elenco degli aventi diritti al voto e che, dopo segnalazioni e ricorsi, hanno portato a “congelare” il congresso. «Sono d’accordo con la decisione presa da Elly Schlein – afferma il segretario comunale Andrea Ferrante –. La situazione nel partito si era fatta, da troppo tempo, molto complicata. Il caos scoppiato durante il congresso cittadino è stata la goccia finale. Bisogna eliminare quel clima da polveriera in vista degli imminenti appuntamenti elettorali. Peluffo è la persona adatta a compiere questa missione. Conosco Vinicio sin dai tempi dei suoi incarichi giovanili, apprezzando le sue qualità di mettersi al servizio del partito. Non a caso la sua canzone preferita è una “Vita da mediano” di Ligabue". Un pensiero su Sabatino? Non è riuscito a gestire il partito senza subire le dinamiche dei capi correnti».

Le voci contrarie

Appresa la notizia del commissariamento, lo stesso Sabatino non ha nascosto la propria amarezza per la decisione assunta dalla segreteria nazionale. «Esprimo rammarico e dispiacere per quanto accaduto – dice –. Questo è un partito che ho contribuito a fondare e a cui ho dedicato gran parte del mio impegno politico. Ad oggi (ieri per chi legge, ndr) non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale anche perché l’iter del commissariamento risulta avviato ma non formalmente concluso. Nei prossimi giorni sarà importante capire se questa decisione risponde a motivazioni di natura statutaria o se si configuri come un atto di natura politica».

In merito alla scelta optata dal Nazareno, il presidente del consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo si schiera dalla parte di Sabatino. «È una decisione che non comprendo – sentenzia Mazzeo –. Aspetto di leggere il provvedimento emanato a livello nazionale, perché non riscontro alcun elemento che giustifichi il commissariamento in questi modi e in questi tempi. A Sabatino va il mio ringraziamento per l’attaccamento al partito e l’impegno profuso in anni tutt’altro che semplici». Appare sorpreso da questo cambiamento anche l’ex parlamentare dem Stefano Ceccanti, tra i primi a segnalare le anomalie nelle votazioni del suo circolo, il San Marco-San Giusto. «Scopro con stupore che è già stato annunciato il commissariamento del Pd di Pisa – afferma il costituzionalista –. Per essere effettivo deve avere il parere della commissione di garanzia e il voto. In un partito realmente democratico, un commissariamento deve essere motivato non sulla base di generiche esigenze di equilibri politici ma di gravi irregolarità additabili a quel preciso livello interno che non mi sembrano esistere». Dal portavoce del Pd Toscana Diego Blasi arriva, infine, il pieno sostegno al neo commissario Peluffo: «Abbiamo l’obiettivo di rafforzare la nostra comunità politica e ricomporre le fratture che si sono evidenziate e costruire con serenità i prossimi passaggi».  

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