Università di Pisa, il sondaggio choc: una persona intervistata su tre ha avuto esperienze di violenza di genere
Presentati i risultati di un’indagine interna alla comunità accademica
PISA. Per arginare quella piaga sociale chiamata violenza di genere serve prendere una maggiore consapevolezza del problema. E tale cognizione la si può assumere attraverso indagini interne, come quella condotta tra l’ottobre e il dicembre 2024 dall’Università di Pisa e rivolta, in maniera facoltativa, a studenti, personale docente, tecnico, amministrativo e bibliotecario. Strutturato in quattro sezioni (esperienze, percezioni, conoscenza e dati sociodemografici), il questionario è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto da dieci docenti dell’ateneo pisano, tra cui Silvia Cervia (Sociologia dei processi culturali) e Renata Pepicelli (delegata per le attività in Gender studies) che insieme al rettore Riccardo Zucchi hanno esposto i risultati.
Sui 53mila questionari inviati, la partecipazione è stata pari al 7,9%, ovvero l’equivalente di 4. 211 risposte, così ridistribuite: 3.062 la componente studentesca, 572 il personale accademico e 518 il personale accademico e bibliotecario. Sono state complessivamente 1.479 (35%) le persone che hanno rivelato di aver subito un’esperienza di violenza, di qualsiasi tipo, da parte di persone appartenenti alla comunità accademica dell’Unipi o incontrate nell’ambito di attività connesse. Non significa, doveroso precisarlo, che tali episodi si siano verificati automaticamente all’interno delle sedi universitarie. «Di questi soggetti, 1.045 affermano di aver subìto più di un singolo episodio – dice spiega Silvia Cervia –. Per questo motivo il calcolo delle violenze segnalate ha raggiunto quota 2.148 in un lasso temporale che parte, per la componente docenti e personale amministrativo, dal 2008».
Più esposte le donne, la violenza più comune è psicologica
La tipologia di violenza maggiormente diffusa è quella psicologica, con 1.428 casi pari al 29,6%, seguita da quella economica con 338 (8%) segnalazioni e dalle molestie sessuali 296 pari al 7%. «La violenza di genere è percepita come un problema nazionale, ma ritenuta meno rilevante nel nostro contesto universitario – prosegue Renata Pepicelli –. Questi dati raccontano come le donne siano maggiormente esposte a tutti i tipi di violenza, quella psicologica ha toccato il 39,5%, mentre gli uomini sono i bersagli principali della violenza online. Risultano molto vulnerabili le persone con identità di genere non binaria o di un orientamento sessuale diverso dall’etero sessualità». In questo contesto il lavoro svolto negli ultimi anni dall’apposito sportello interuniversitario, diventato in poco tempo uno strumento eccellente, è stato certosino ma i vertici dell’ateneo pisano sono già al lavoro per aumentare la consapevolezza del problema. «La prevenzione sulla violenza di genere è una delle priorità della nostra università – dice Zucchi –. L’indagine ci permetterà di individuare quattro aree strategiche, grazie alle 4mila risposte ottenute, un record a livello nazionale. Come Ateneo ci impegneremo nel circoscrivere la pericolosità di questo fenomeno, progetteremo interventi di formazioni mirati all’utilizzo degli strumenti, rafforzeremo la fiducia nella risposta istituzionale e garantiremo tutela, come stiamo già facendo, a coloro che ne hanno bisogno».l