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Litorale pisano, i camperisti vincono la battaglia. Il Tar: stop all’ordinanza comunale

di Giuseppe Boi

	Camper in sosta
Camper in sosta

La sentenza Per i giudici di Firenze non si può vietare la sosta sul litorale

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PISA. Il Tar della Toscana ha annullato il divieto di sosta per caravan e camper sul litorale pisano. Ne dà notizia l’Associazione nazionale camperisti che aveva impugnato davanti ai giudici amministrativi l’ordinanza emanata a maggio dell’anno scorso dall’amministrazione comunale di Pisa.

Il divieto comunale si basava sul fatto che nel litorale Pisano sono presenti aree destinate alla sosta dei veicoli con dimensioni ridotte. Una situazione che impediva la sosta degli autocaravan in quanto, per via della loro stazza, non rientrano nei limiti degli stalli causando «una situazione di pericolo per la circolazione stradale». Inoltre il Comune di Pisa aveva motivato l’ordinanza segnalando la presenza di due aree di sosta riservate appunto ai veicoli ingombranti, oltre alla ricettività offerta all’interno delle strutture turistiche private.

Per i giudici amministrativi, tuttavia, non è possibile escludere dalla circolazione «l’autocaravan da una strada o da un parcheggio, e allo stesso tempo consentirlo alle autovetture». Non solo: per il Tar «le aree citate dal Comune di Pisa non sono utilizzabili dagli autocaravan, essendo presidiate da sbarre che ne impediscono l’accesso» e «anche qualora si volesse estendere il divieto a una determinata categoria di veicoli, il Comune avrebbe dovuto considerare che gli autocaravan, come le autovetture, rientrano sia nella categoria autoveicoli sia in quella di veicoli destinati al trasporto di più persone».

«Questa sentenza può essere l’occasione per ripartire e creare insieme un modello di accoglienza che rispetti i diritti dei camperisti e quelli dei residenti», commenta Paolo Bacci di Caravanbacci, azienda toscana leader nel settore del camper in Italia. «Da sempre – dice Bacci – siamo convinti che il turismo itinerante, se ben regolato, sia una risorsa per i territori. Serve però un equilibrio, che va costruito con responsabilità, ascolto e collaborazione tra istituzioni, cittadini e viaggiatori. Le paure dei residenti non vanno ignorate così come non si possono criminalizzare migliaia di famiglie che scelgono il camper per vivere un turismo lento, consapevole e rispettoso».

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