Pisa, un campus universitario nei palazzi di via Zamenhof
Offerta per l’edificio Asl, interesse anche per quello dell’Aoup
PISA. I palazzi di via Zamenhof alle Gondole, di proprietà uno dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana e l’altro dell’Asl Toscana Nord Ovest, potrebbero essere venduti e trasformati entrambi in studentati. Se per l’edificio (inutilizzato) dell’Asl gli atti riportano di un’offerta già formalizzata di 3,8 milioni di euro e di conseguenti procedure a evidenza pubblica in corso, nei corridoi di Palazzo Gambacorti, sede comunale, si dice che anche per il palazzo confinante, quello dell’Aoup, ci potrebbe essere uno sviluppo simile. Anzi, alcuni discorsi sarebbero già stati intavolati.
La differenza, rispetto all’altro edificio, è che in parte è utilizzato («ma solo un piano su cinque», si sottolinea in Comune) essendovi gli uffici della Regione che si trovavano nel palazzo della Provincia in piazza Vittorio Emanuele II prima della sua chiusura per motivi di sicurezza. L’interlocutore per gli eventuali interessati è dunque la Regione, che ha l’edificio in comodato d’uso dall’Aoup.
Nelle scorse settimane si è svolta l’asta indetta dall’Asl per l’edificio di via Zamenhof di sua proprietà (che a lungo ha ospitato ambulatori medici) dopo che era pervenuta l’offerta da 3,8 milioni. In seguito a vari tentativi andati a vuoto, la cifra ora è certamente più bassa degli 8 milioni della prima asta del 2011, ma è comunque una somma che sarebbe ritenuta soddisfacente.
È del febbraio scorso, come risulta da documenti resi pubblici dall’Asl in rete, l’inizio di interlocuzioni con l’avvocato Francesco Dalmasso, ingegnere di Cuneo, amministratore unico dello studio di progettazione D-quadro.
Dalmasso ha presentato una manifestazione di interesse di 3,8 milioni di euro per acquistare («in nome proprio o per soggetto terzo da nominare») l’edificio di via Zamenhof.
Le cronache dal Piemonte raccontano di un’iniziativa simile che l’ingegnere di Cuneo, con altri soci, ha avviato a Torino per la costruzione di uno studentato vicino alla stazione Porta Nuova, nell’ex foresteria dei dipendenti delle Ferrovie: avrà cento posti letto per universitari e un angolo cottura in ogni stanza, oltre a spazi comuni.
I due palazzi si trovano in una zona di pregio della città, alle spalle delle Gondole e a fianco delle mura. Entrambi sono stati edificati alla fine degli anni Sessanta e hanno una superficie di oltre 5mila metri quadrati. Sono appartenuti all’Inam, l’Istituto nazionale assicurazioni contro le malattie, poi sono stati trasferiti al Comune di Pisa con vincolo di destinazione alle Usl. Successivamente, con decreti del presidente della Regione Toscana, la loro proprietà è stata ripartita tra l’Aoup e l’Asl.
Una quindicina di anni fa gli immobili sono stati svuotati e si è provato a metterli sul mercato con una base di 4,6 milioni per l’edificio Aoup e di 8 per quello dell’Asl. Tentativi senza esito, come quelli successivi ripetuti fino al 2018. Poi, nel 2019, la chiusura del palazzo della Provincia ha spinto la Regione ha spostare i suoi dipendenti nel palazzo di proprietà dell’Aoup, mentre l’altro è rimasto chiuso.
Le possibili destinazioni dell’immobile Asl formalmente sul mercato sono numerose: si va dalla conferma degli uffici al residenziale, fino al ricettivo, sotto forma di una residenza universitaria. E proprio quest’ultima opzione è quella che sta attirando gli interessi, proprio per la posizione limitrofa al centro città e la prossimità ai poli dell’Ateneo.
A seguire con particolare attenzione l’evolversi della vicenda è Palazzo Gambacorti. In ballo c’è anche il progetto della riapertura della porta nelle mura per proseguire la pista ciclabile che arriva da via Donadoni-via Garibaldi e che, attraverso via Zamenhof, dovrebbe connettersi con il centro storico. Da tempo è aperto un confronto soprattutto tra Comune e Asl per giungere a una convenzione che regoli l’utilizzo delle aree di proprietà dell’azienda sanitaria in modo da permettere il prolungamento del tracciato.
La prospettiva di un grande campus universitario rilancia l’utilità di una pista che colleghi quartieri e servizi. La speranza, dentro l’amministrazione, è che i possibili sviluppi sul passaggio di proprietà degli edifici agevolino anche il via libera al progetto della ciclabile.
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