Acciaio, il polo rischia di sprofondare: sindacati in stato di agitazione, sciopero con assemblea per Jsw e Magona
Piombino, drammatico consiglio di fabbrica: sale l’ansia per lo stallo prolungato di Jsw e il rischio di fallimento di Magona
PIOMBINO. Sciopero con due assemblee – la stessa mattina – da tenersi di fronte alle direzioni di Jsw Steel e Magona. Una protesta in contemporanea nelle due principali aziende del polo siderurgico: non era mai capitato. Tanto basta per rendere l’idea di quanto «la misura sia colma», spiegano i sindacati Fim, Uuilm, Fiom e Usb al termine di un consiglio di fabbrica drammatico, che si è tenuto ieri mattina. Il quadro del polo siderurgico di Piombino è nero, attaccano i sindacati che, preoccupati per lo stallo prolungato di Jsw e per il rischio di fallimento di Magona, scelgono la strada della mobilitazione.
Il consiglio
Il consiglio di fabbrica del polo siderurgico di Piombino si è tenuta con la partecipazione delle Rsu delle principali aziende degli stabilimenti piombinesi, dei coordinatori e delle segreterie territoriali dei sindacati metalmeccanici.
Al centro della discussione due questioni di assoluta urgenza: la grave situazione dello stabilimento Jsw Steel Italy e la preoccupante evoluzione del caso Liberty Magona. «Da quanto emerso – spiegano i sindacati - è evidente che entrambi i siti produttivi stanno precipitando verso una crisi irreversibile».
Jsw, una crisi sempre più profonda
I sindacati, nella nota pubblicata al termine del consiglio – ricordano come lo stabilimento Jsw viva da tempo una «condizione di produttività intermittente e di bassa qualità, che ha causato una progressiva perdita di quote di mercato. A peggiorare ulteriormente il quadro è arrivata la notizia di un nuovo consiglio di amministrazione previsto per venerdì, che comporterà l’ennesimo cambio ai vertici, con il rischio che arrivo di un nuovo interlocutore coincida con chi ha contribuito a portare lo stabilimento nello stato attuale».
Secondo quanto ricostruito dal consiglio di fabbrica, da quattro mesi è stata inviata al Ministero competente una bozza di Accordo di Programma, ma non si registra alcuna risposta né da parte delle istituzioni né da parte della multinazionale indiana. «Un silenzio – spiegano Fim, Uilm, Fiom e Usb – che conferma il disinteresse e la superficialità con cui viene gestita una crisi che coinvolge centinaia di lavoratori. Anche nell’ipotesi di un via libera imminente all’Accordo, mancherebbero comunque gli atti di Variante urbanistica da parte del Comune, indispensabili per sbloccare gli investimenti legati al revamping del treno rotaie – l’unico in Italia in grado di produrre rotaie e oggi non più in grado di garantire gli standard di qualità richiesti dal mercato. Nel frattempo, anche le commesse da parte di Ferrovie dello Stato sono in contrazione, a ulteriore conferma del rischio concreto di un fermo totale».
Liberty Magona: «Situazione insostenibile»
Il percorso di cessione della proprietà di Liberty Magona, già incerto e tortuoso, «appare oggi in stallo – spiegano ancora – Il rischio di un tracollo finanziario è concreto e imminente, senza che alcuna istituzione si stia realmente adoperando per individuare una soluzione sostenibile». In fabbrica lavorano circa 500 addetti diretti, a cui si aggiungono 80 lavoratori interinali.
«La politica si muova»
Per il consiglio di fabbrica «è evidente l’assenza totale di una regia politica e industriale da parte del Ministro Urso e del Governo – spiegano ancora - In particolare su Metinvest, che dovrebbe rappresentare il rilancio della siderurgia a Piombino, ad oggi tutto tace. Ci risulta di una bozza che sta circolando, ma serve fissare una riunione con tutti i soggetti per definire il testo definitivo. Jsw è una multinazionale assenteista, gestisce uno stabilimento in disfacimento e un treno di laminazione ormai obsoleto. Liberty Magona è in balia degli eventi, rischia il fallimento senza alcuna prospettiva industriale concreta».
La mobilitazione
Le organizzazioni sindacali e le Rsu chiedono al ministro Urso di essere «coerente con le dichiarazioni rese e di attivarsi immediatamente per convocare Jsw e Liberty ai massimi livelli, come anticipato nell’incontro del 16 aprile». Nel frattempo, alla luce di quanto emerso, i sindacati dichiarano lo stato di agitazione e «danno mandato alle Rsu e ai coordinatori di ogni realtà produttiva del polo siderurgico di Piombino di avviare tutte le mobilitazioni necessarie a sostegno delle rivendicazioni dei lavoratori a partire dalle assemblee con sciopero di venerdì 23 dalle 9 alle 10,30 in Liberty Magona e dalle 10,30 alle 12 in Jsw, assemblee che si terranno di fronte alle direzioni delle due aziende. La misura è colma. È il momento della responsabilità e dell’azione concreta. Non resteremo a guardare».