Pisa, la partenza, il “serpente” sulla Cisa e gli applausi amari: a Reggio Emilia ha vinto il popolo nerazzurro
Il reportage dalla trasferta per il big match in casa del Sassuolo: il risultato condanna i ragazzi di Inzaghi ma restano le immagini di un sabato da brividi per i pisani
REGGIO EMILIA. La carica dei circa 6.800 tifosi nerazzurri per un sogno che vuole uscire dalla mente e diventare realtà. La parola sogno è il mantra del popolo nerazzurro in questa stagione. Non è difficile immaginarsi il risveglio di tanti tifosi e tifose nel giorno del big match di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Prima contro seconda in Serie B. Il cuore batte come a un primo appuntamento.
Il risveglio
Ci si alza guardando la finestra. Sabato 1 marzo. Il cielo è grigio ma c’è uno spiraglio di sole dopo una notte di pioggia. Lo Spezia ha pareggiato a Bolzano ed è una buona notizia perché il vantaggio è di 6 punti. Chi non ha visto la partita dei rivali sicuramente ha tenuto l'occhio sul cellullare. Di solito l'attesa prima di partire viene ingannata cercando di pensare ad altro. Impossibile. Sicuramente c'è chi avrà provato con la musica, chi con la lettura dei giornali evitando la pagina dello sport. Ma poi l'occhio va a finire lì, sui colori nerazzurri. E allora si cerca di trovare la sciarpa giusta. Quella che non ti abbandona mai nei momenti belli ma anche in quelli brutti. Perché il tempo è il primo nemico del tifoso. Passa talmente in fretta che ti sembra ieri che eri un ragazzo che andava alle medie con il Pisa in Serie A. E invece sono passati 34 anni. Ma l’attesa è sentita allo stesso modo da chi è più in là con gli anni e soprattutto per chi è nato dopo il 1991. Lui, o lei, la massima categoria non l'ha mai vista. L’ha sognata, sfiorata, praticamente toccata in Pisa-Monza del 29 maggio 2022. Ma mai vista. L’ansia sale, anche se mancano sempre tante partite. C’è tutto però per essere ottimisti e comunque felici. Fare una trasferta libera con gli amici di sempre è comunque una festa, qualunque sia il risultato finale della partita. Il calcio dovrebbe essere sempre così.
La partenza
Si parte. Tantissima gente in autostrada fin dalla tarda mattinata, anche se si gioca alle 17,15. C’è chi ha deciso di fare la Cisa, in anticipo perché c’è un po’ di coda, e chi di passare da Firenze. Oltre a tante auto anche una decina di pullman hanno portato i tifosi nerazzurri in terra emiliana. L’arrivo a Reggio è sotto una pioggia leggera. Temperature più nordiche rispetto a Pisa. Ristoranti pieni e clima di ottimismo, misto ad attesa.
Il primo coro
L’ora d’inizio si avvicina e iniziano ad entrare i primi tifosi. Alle 15,40 il primo coro dal settore ospiti. Quando manca più di un’ora e mezzo al fischio d’inizio. Un po' alla volta lo stadio si riempie di tante bandiere nerazzurre e rossocrociate. Ma anche quella gialla e nera della provincia di Pisa, risorsa importante del tifo nerazzurro. In tribuna, per questa partita d’eccezione, c’è anche il patron Knaster. L’ingresso della squadra per il riscaldamento è accolto da un boato come per un gol. E subito dopo parte un «siamo qui per te devi vincere». Alla lettura delle formazioni inizia a prendere forma una coreografia da brividi. Un muro dipinto di nero e di blu con la scritta “Il nerazzurro della mia sciarpa ovunque porterò”. Inizia la partita a il tifo pisano ha già vinto. E anche se alla fine il risultato non è quello sperato, il pubblico ha incitato la squadra fino alla fine e anche dopo il novantesimo chiamando la squadra sotto la curva.