Il Tirreno

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Lo storico dell’arte in uniforme che fece rinascere il Camposanto

Sergio Costanzo
Lo storico dell’arte in uniforme che fece rinascere il Camposanto

Il ruolo di Keller nella ricostruzione del monumento danneggiato dalle fiamme

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PISA. Deane Keller, chi è costui? Qualcuno a Pisa si ricorda di lui? Forse no e allora andiamo a rispolverare, è proprio il caso di dirlo, questa storia.

Ricorre oggi – era il 27 luglio del 1944 – il triste anniversario dell’incendio al Camposanto monumentale in piazza del Duomo. Innescato da una granata anglo americana durante i cannoneggiamenti contro le postazioni tedesche, l’incendio divampò per tre giorni. Il calore fuse la copertura in piombo e causò inimmaginabili danni alle opere d’arte che vegliavano sulle tombe dei morti e intimorivano i viventi.

Nell’estate del 1943 Pisa aveva già patito il terribile bombardamento americano effettuato da 152 apparecchi suddivisi in quattro squadroni. Nell’arco di 9 minuti Pisa fu devastata da 1. 100 bombe, per un totale di 408 tonnellate di esplosivo. Tutta la parte sud oltre piazza Vittorio Emanuele II divenne una lugubre distesa di macerie. I dati sottostimati della prefettura indicarono 952 vittime, 1. 000 feriti, 961 case crollate e molte centinaia danneggiate. Piazza del Duomo era rimasta illesa, purtroppo per poco. È Bruno Farnesi, all’epoca assistente dell’Opera Primaziale a redigere un resoconto dettagliato degli avvenimenti. Il 22 giugno scrive: «Continua l’incursione aerea sulla città. Dato al manovale Guidi un corbello per la pulizia dei prati». In data 27 luglio scrive: «Alle ore 19. 30 circa, in seguito a granate dell’artiglieria anglo-americana il tetto del nostro Bel Camposanto viene incendiato; sono vani i tentativi di circoscrivere il fuoco a causa dei mezzi inadeguati e del continuare del cannoneggiamento – Il celebre Camposanto alle ore 24 è semidistrutto – il tetto è completamente incendiato».

Liberatori, ma anche distruttori, gli americani si misero una mano sul cuore e già dal 1943 avevano avviato un programma per la tutela del capitale storico culturale nelle zone di guerra. Il presidente Roosevelt aveva autorizzato l’istituzione di una commissione che prese il nome di American Commission for the Protection and Salvage of Artistic and Historic Monuments in War Areas, conosciuta anche come Second Roberts Commission dal nome del suo presidente, Owen Roberts, Giudice della Corte Suprema. La commissione operò a fianco dell’esercito statunitense fino al 1946. Poco dopo l’istituzione della Roberts Commission, venne affidato al capitano Deane Keller, professore di Belle Arti a Yale, il comando del distaccamento italiano della task force Monuments, Fine Arts and Archives. Gli appartenenti a quel manipolo furono soprannominati Monuments Men. Il gruppo dei Monuments Men era composto da circa 345 soldati tra uomini e donne provenienti da quattordici Paesi diversi col compito di proteggere i beni culturali e le opere d’arte nelle zone di guerra.

Il 2 settembre 1944, il gruppo dei Monuments Men entrò a Pisa con gli Alleati. Furono rinvenute tre mine piazzate dai tedeschi nel Palazzo dell’Archivio di Stato e fu scongiurata un’altra catastrofe. Nei giorni successivi il capitano Keller si dedicò completamente all’organizzazione dei soccorsi e degli interventi di recupero del Camposanto Monumentale e del Palazzo dell’Università, i due monumenti maggiormente danneggiati. Keller riunì velocemente una squadra di lavoro collaborando col Soprintendente Piero Sanpaolesi. I lavori partirono dando priorità alla ricostruzione di una copertura in cartoni catramati necessaria a salvaguardare dall’arrivo della stagione autunnale, quanto restava degli affreschi, ma questa soluzione si rivelò ben presto insufficiente e fu progettato un nuovo tetto. La penuria di materiale da costruzione, costrinse Keller a un atto di forza. Venuto a conoscenza della presenza di un carico di legname nel porto di Livorno destinato all’uso bellico, ne ordinò la requisizione e lo fece portare in piazza del Duomo, realizzando una copertura con la collaborazione del citato Bruno Farnesi. Da quei giorni, partì la lunga storia dei restauri alla struttura e alle opere. Deane Keller tornò a Pisa nella primavera del 1965 e ricevette dall’Opera la Medaglia d’Onore. Keller morì nel 1992 e, al termine di un lungo iter burocratico è stato tumulato il 23 maggio del 2000 in Camposanto proprio nella zona dove divampò l’incendio. Oggi, finalmente, le opere d’arte son tornate a vegliare sulle tombe dei morti e a intimorire i viventi.




 

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