Il Tirreno

Pisa

Senza farmaci e con stimoli elettrici, la cura rivoluzionaria per i malati oncologici

cristiano marcacci

All’ospedale di Cisanello la nuova frontiera, tecnologicamente avanzatissima, della terapia del dolore, controllabile anche da remoto grazie a un’app scaricabile sul cellulare. Il dottor De Carolis: «Risultati in termini di qualità della vita»

27 aprile 2021
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Senza farmaci e senza ricorrere a procedure invasive. Così all’ospedale di Cisanello è entrata nella sua fase operativa la nuova frontiera, tecnologicamente avanzatissima, della terapia del dolore a cui vengono sottoposti i malati oncologici.

Alcuni farmaci usati per curare i tumori possono infatti provocare dolori, bruciore, intorpidimenti e formicolii alle mani e ai piedi, difficilmente trattabili con i farmaci analgesici. Le ultime evoluzioni tecnologiche della neurostimolazione del midollo spinale permettono invece di alleviare in maniera significativa quel tipo di dolore.

Lo sanno bene alla sezione Anestesia e terapia del dolore dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana diretta dalla dottoressa Adriana Paolicchi, che da alcuni mesi ha iniziato a utilizzare questi strumenti di ultimissima generazione, impiantando uno stimolatore che, attraverso un algoritmo di stimolazione multimodale, è in grado di coordinare più segnali in diversi target anatomici, fornendo una terapia antidolorifica personalizzata in base alle esigenze del singolo paziente, anche nei quadri clinici decisamente più complessi.

«L’utilizzo di questa innovativa tecnica di neurostimolazione midollare ha dato ottimi risultati in termini di riduzione del dolore e miglioramento della qualità della vita – afferma il dottor Giuliano De Carolis, che ha effettuato l'impianto su una paziente affetta da dolore cronico neuropatico post chemioterapia per un tumore al seno –. La donna alla quale abbiamo impiantato lo stimolatore non riusciva a camminare e dormire a causa del forte bruciore ai piedi, che era un effetto collaterale del trattamento chemioterapico. Per questo disturbo solitamente si ricorre alla terapia medica, ma la sintomatologia era scarsamente controllata dai farmaci analgesici, costringendo la paziente a utilizzare il ghiaccio per controllare la sensazione di bruciore. Dopo l’impianto dello stimolatore la paziente ha iniziato a dormire quasi tutta la notte e sta cominciando a uscire nuovamente da casa. È quindi un cambiamento radicale nella qualità della vita. I primi risultati sono davvero incoraggianti».

L’utilizzo di questa tecnologia di neuro stimolazione (messa a punto da Medtronic, azienda leader in soluzioni e tecnologie mediche) permetterebbe di offrire una valida alternativa sia in quei pazienti affetti da dolore cronico dovuto alla chemioterapia, nei quali le terapie farmacologiche risultano insoddisfacenti, che nelle sindromi più complesse da dolore cronico post-chirurgico. Il dolore cronico è stato infatti riconosciuto come vera e propria patologia a causa delle conseguenze invalidanti che comporta e l’Organizzazione mondiale della sanità lo ha identificato come uno dei maggiori problemi mondiali di salute pubblica in termini di numero di pazienti colpiti e costi sanitari.

Serve pur sempre un’operazione per poter iniziare a sottoporsi alla terapia, ma si tratta di un intervento chirurgico assolutamente non invasivo.

«Nella pratica – spiega il dottor De Carolis – impiantiamo con un ago un elettrodo all’interno del canale della colonna vertebrale, che viene poi collegato ad una batteria (della grandezza di un quadrante d’orologio) sotto la cute del gluteo. In questo modo il paziente riceve 24 ore su 24 le stimolazioni elettriche necessarie per la sua situazione clinica, calibrate rispetto alla sua terapia personalizzata. Si tratta ovviamente di stimolazioni che il paziente non avverte, si chiamano “silenti”».

I significativi progressi compiuti ultimamente dalla telemedicina hanno poi fatto il resto.

«Esiste un’applicazione scaricabile sul cellulare – aggiunge il dottor De Carolis – con cui il paziente può monitorarsi da solo e può essere sempre in contatto con i medici del reparto che lo ha in cura e che è in grado, in qualsiasi momento, di interagire con lui grazie ad un telecomando (in dotazione sempre al paziente), cosicché è possibile anche correggere e variare la stimolazione senza farlo tornare ogni volta in ospedale».

Il dottor De Carolis conferma che già nelle prime settimane dopo l’impianto i pazienti beneficiano di notevoli miglioramenti e possono quindi ridurre l’apporto di farmaci.

«Questo meccanismo di ultimissima generazione – prosegue il medico di Cisanello – ha consentito di compiere un grande passo in avanti al nostro centro per la terapia del dolore. Più stimolazioni contemporaneamente vengono inviate lungo le vie dell’intero sistema nervoso. È come se il paziente prendesse più farmaci insieme, senza però alcun effetto collaterale. Si tratta, infatti, di una terapia unicamente a base di impulsi elettrici».

La novità è strettamente connessa all’aumento della popolazione di sopravvissuti al cancro, che ha posto e pone la comunità scientifica davanti alla sfida del trattamento del dolore cronico come conseguenza delle terapie antitumorali.

«Rispetto agli anni Novanta – conclude il dottor De Carolis – la situazione dei malati oncologici nel nostro Paese è migliorata in modo formidabile. Da un milione e mezzo di persone guarite si è passati oggi a circa quattro milioni e mezzo. Tutto questo grazie alla diagnosi precoce, ad una maggiore sensibilità nei riguardi della prevenzione, allo sviluppo di radioterapie e chemioterapie sempre più selettive ed efficaci e a procedure chirurgiche affinate con l’ausilio della robotica. Il problema era però che un cinquanta per cento di coloro che uscivano dalle malattie oncologiche presentava successivamente un quadro di dolore cronico che incideva negativamente sulla qualità della vita. Ora anche queste conseguenze potranno essere eliminate o ridotte per gran parte in virtù delle nuove terapie, come appunto l’elettrostimolazione all’avanguardia su cui Cisanello può contare». —

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