Il Tirreno

Pisa

Acquedotto a pezzi, cantiere ok ma solo per la messa in sicurezza

di Sharon Braithwaite
Acquedotto a pezzi, cantiere ok ma solo per la messa in sicurezza

Ponteggi immediati dopo la caduta di alcune mezzane dalla copertura dell’opera idraulica L’assessore Serfogli: «Degrado avanzato, servirebbero 10 milioni per un restauro complessivo»

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SAN GIULIANO TERME. Il Comune di Pisa è intervenuto ieri mattina per mettere in sicurezza la parte dell’acquedotto mediceo, le cui mezzane si sono sbriciolate all’incrocio tra via dei Condotti e via Possenti ad Asciano. Mercoledì un cittadino si stava rifornendo alla fontana pubblica, quando ha sentito un forte scricchiolio. Immediata la chiamata ai vigili del fuoco, che durante un sopralluogo avvenuto nel tardo pomeriggio, hanno riscontrato la precarietà delle coperture. Il manufatto murario circonda una vecchia cisterna che secondo l’architettura originaria, eretta di Medici tra il 1588 e il 1613, era collegata al Cisternone nella valle delle Fonti.

La straordinaria opera di ingegneria idraulica portava l’acqua salutare dei Monti Pisani fino a piazza delle Gondole a Pisa, grazie ad una conduttura lunga circa 6 km e che poggiava su 934 archi. Molte le arcate crollate sotto il peso degli anni. La porzione che nelle ultime ore ha mostrato dei distaccamenti era da decenni separata dal resto dell’impianto.

Mercoledì sera, dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco, sono stati rimossi mattoni sulla sommità delle mura, per evitare che potessero cadere e ferire i passanti, ed è stato interdetto il passaggio pedonale sottostante. Il distaccamento è stato causato dal forte vento e dalla presenza di numerose ramificazioni profonde, formate dalla folta vegetazione che circonda i muri e che ne ha compromesso la tenuta legante.

Nel verbale inviato all’assessore sangiulianese Mauro Becuzzi (che ha inoltrato la comunicazione a Palazzo Gambacorti – ente proprietario dell’acquedotto mediceo), i vigili hanno chiesto al Comune di intervenire urgentemente, non potendo escludere un’evoluzione peggiorativa delle condizioni dell’impianto. Ieri mattina sono stati montati i ponteggi ed effettuati «i primi interventi, prescritti da Marco Guerrazzi, dirigente dell’ufficio restauro beni storico-artistici del Comune di Pisa – dice l’assessore Andrea Serfogli -. I lavori dureranno una settimana e prevedono la messa in sicurezza e il consolidamento della struttura muraria, per evitare ulteriori distaccamenti e a tutela dell’incolumità pubblica. Costo complessivo, 28.000 euro».

L’opera sarà, dunque, ripulita dalla vegetazione che la infesta (alcuni arbusti hanno un diametro di circa dieci cm) e, dopo la bonifica, sarà consolidata e restaurata. Gli spazi tra i mattoni saranno stuccati con un’apposita malta. Questo non è l’unico tratto dell’acquedotto invaso da rovi e il rischio di ulteriori crolli è sempre più concreto. Basta camminare lungo il percorso pedonale adiacente al monumento per scorgere la totale mancanza di manutenzione. Un restauro complessivo del bene è sempre più urgente ma mancano le risorse. Secondo le ultime stime, occorrerebbero oltre dieci milioni di euro. «Quello in corso ad Asciano è un intervento-tampone che evita ulteriori peggioramenti – aggiunge Serfogli -. Lo stato di degrado del monumento è molto avanzato. Purtroppo dal punto di vista finanziario non ci è possibile programmare interventi organici e strutturali».

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