Importante scoperta che conferma come lasse commerciale della città sia da secoli sempre lo stesso
Il medioevo riaffiora in Corso Italia
Daniele Benvenuti
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Gli imponenti lavori di scavo in Corso Italia per il rifacimento di servizi idrici e altre condutture Gli scavi fanno ritrovare il lastricato dell'antica Carraia del Carmine
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PISA. Corso Italia e Borgo erano l'asse commerciale della città anche nel medioevo. Lo testimonia un tratto della Strada Carraia ritrovata nei giorni scorsi durante i lavori di scavo in corso Italia. Un ritrovamento importante per confermare la struttura della città antica e che ha visto impegnati gli archeologi per i rilevamenti che sono durati tre giorni. Il ritrovamento, come detto, alcuni giorni fa durante gli scavi del primo tratto del cantiere mobile (quello che andava da via San Martino a via La Nunziatina). Gli uomini della cooperativa La Rinascita, che si occupano della parte relativa allo scavo, si sono imbattuti in una pavimentazione in cotto con rilievi a lisca di pesce. Sono stati immediatamente chiamati i tecnici comunali che hanno interessato la Sovrintendenza e gli archeologi per i rilevamenti. Una volta ultimata la catalogazione del reperto, si è provveduto alla copertura. Spiega l'assessore ai lavori pubblici Andrea Serfogli: «Si tratta dei resti dell'antica Carraia che attraversava la città nel medioevo. Una struttura in cotto uguale a quella ritrovata in Borgo durante i lavori per la nuova pavimentazione. Segno che la strada collegava le due assi commerciali anche all'epoca». Purtroppo di quella antica strada (quando corso Italia si chiamava Carraia del Carmine) è rimasto davvero poco e soprattutto impossibile da far vedere. Ancora Serfogli. «Il tratto scoperto durante lo scavo è limitato. E soprattutto si interrompe dopo pochi metri. È quindi evidente che durante gli scavi per le fognature negli anni Cinquanta, c'è stata una sensibilità diversa e di fatto è stato cancellato praticamente l'intero tratto. Per quanto riguarda il fatto di renderla visibile - conclude Serfogli - era praticamente impossibile vista la sua profondità. Dopo le rilevazioni dei tecnici è stata ricoperta con sabbia». Il ritrovamento della Strada Carraia, per fortuna, non ha creato la lunga interruzione dei lavori come avvenuto nel 2005 durante lo scavo per il parcheggio sotterraneo in piazza Vittorio Emanuele. Qui le ruspe riportarono alla luce un enorme blocco di pietra, e un altro più piccolo a poca distanza, residui di un antico ponte di ingresso alla parte sud di Pisa, risalente probabilmente al dodicesimo secolo. Un ritrovamento che aggiunse ancora un tassello alla storia della nostra città. Se infatti si sapeva già che davanti a quello che ora si chiama Corso Italia c'era una porta di ingresso nelle antiche mura, la porta di San Gilio (infatti corso Italia prima di Carraia del Carmine si chiamava Strada San Gilio), erano solo congetture però l'esistenza di un fossato davanti alle mura. Ebbene quel fossato probabilmente c'era. I blocchi di pietra ritrovati sembranno essere la base su cui si sorreggeva un complesso sistema di attraversamento. I blocchi sono stati resi visibili dopo il ritrovamento al primo piano interrato.
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